29 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Regione Piemonte

Vitalizi, dopo il Governo tocca al Piemonte. Il M5S all'attacco: «Ci sono ancora 185 ex consiglieri...»

Il Movimento 5 Stelle ora chiede la discussione di una legge regionale già presentata un anno fa con cui eliminare alcuni privilegi per 185 ex consiglieri regionali (costo attuale 7 milioni di euro)

TORINO - Dopo aver ottenuto la vittoria sui vitalizi a livello nazionale, il Movimento 5 Stelle ci prova anche in Piemonte. I consiglieri regionali questa mattina nel corso di una conferenza stampa sono tornati a chiedere a gran voce la discussione della proposta di legge numero 273 depositata proprio da loro un anno dal titolo «Rideterminazione contributiva degli assegni vitalizi». "Lo chiediamo", hanno detto, "affinché ai politici o ex politici del Piemonte vengano estese le stesse regole che valgono per tutti i lavoratori dipendenti o autonomi".

La legge citata chiede in particolare quattro cose: il calcolo dell'importo attraverso il sistema contributivo come per tutti i lavoratori, la sospensione dell'erogazione dell'importo nel caso in cui si venga rieletti a livello regionale, nazionale, europeo o nominati componenti del Governo, l'accesso al trattamento previdenziale solo a coloro che hanno esercitato il mandato per 5 anni e il divieto di cumulo con assegno vitalizio o trattamento previdenziale del Parlamento nazionale o europeo.

La richiesta fa il bis con la soppressione già realtà del vitalizio per i consiglieri regionali a partire dalla X legislatura. In Piemonte però ancora 185 ex consiglieri beneficiano del vitalizio per un importo complessivo di 7 milioni di euro. "Già un anno fa, dopo il voto favorevole della Camera alla proposta di legge Richetti, avevamo chiesto di portare in aula la nostra legge anti vitalizi ma nulla si è mosso. Ora questo intervento non è più rinviabile".

"La nostra proposta di legge poggia su solide basi come la sentenza della Corte Costituzionale numero 289 del 1994 che ha stabilito che i vitalizi 'Non sono assegno di natura previdenziale equiparabile a un normale trattamento di quiescenza riservato ai lavoratori dipendenti e autonomi, bensì indennità differite'", e hanno concluso dicendo "non ci sono più scuse, bisogna abolire i vitalizi anche in Piemonte e farlo subito".