Risolto il mistero di via Lagrange: torna al suo posto la statua di Ramesse II
Mesi fa la statua, simbolo del Museo Egizio, aveva lasciato via Lagrange ed era finita in Russia: da pochi giorni è tornata al suo posto
TORINO - Ha viaggiato per migliaia e migliaia di km, più di 5.000, ma alla fine è tornata al suo posto. Di cosa stiamo parlando? Della statua di Ramesse II, uno dei simboli del Museo Egizio di Torino, che i torinesi erano soliti ammirare alle spalle dell’Hotel Principi di Piemonte. Lo scorso maggio la statua era «emigrata» in Russia, da qualche giorno è di nuovo in via Lagrange. Dov’è stata? Per quale motivo?
SCAMBIO TRA MUSEI - Nessun furto, come qualcuno aveva ipotizzato, o mistero: la statua, una scultura in resina, ha alloggiato per diversi mesi all’ingresso del museo Ermitage di San Pietroburgo per la mostra su tesoro di Nefertari. Dopo mesi di onorato servizio, la statua è tornata al suo posto. Si è quindi trattato di un prestito tra eccellenze museali, come aveva spiegato il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco: «L’approccio è far conoscere Torino al di fuori di Torino». La collaborazione con altre realtà internazionali e nazionali in questi anni ha permesso di accrescere anche il patrimonio dei beni culturali torinesi: da Benevento a Pompei, passando per Boston, Berlino e Londra, sono tante le città con cui è stata avviata una simile collaborazione e un interscambio di pezzi da collezione. Spicca poi l’esposizione di una statua dei Musei Vaticani, per un Museo Egizio sempre più ricco di opere d’arte.
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