28 agosto 2025
Aggiornato 08:30
Museo Egizio

Bambini arabi cantano l'inno di Mameli fuori dall'Egizio: «Il Museo non si tocca»

I piccoli si sono presentati con cartelloni fatti a mano in cui si legge "Il Museo Egizio non si tocca" e hanno intonato l'inno di Mameli

TORINO - Come annunciato nei giorni scorsi dal coordinatore piemontese delle Comunità del Mondo Arabo in Italia, Amir Younes, nel pomeriggio di sabato 17 febbraio tanti bambini arabi si sono dati appuntamento insieme ai genitori al Museo Egizio di Torino per dimostrare anche loro solidarietà al direttore del Museo, Christian Greco, vittima di aspre critiche nelle ultime settimane a causa di un'iniziativa promozionale per i visitatori di lingua araba.

BAMBINI - Dopo un flash mob a cui hanno preso parte alcuni tra i più alti rappresentati della politica locale, questa volta sono stati i bambini a voler dire la loro. I piccoli si sono presentati con cartelloni fatti a mano in cui si legge "Il Museo Egizio non si tocca" e hanno intonato l'inno di Mameli sotto gli sguardi sorpresi dei presenti. «Ci siamo dati appuntamento davanti al Museo Egizio per difendere la nostra cultura, la nostra lingua araba e il direttore del Museo dalle minacce» ha commentato Younes. I bambini intervenuti hanno sventolato due bandiere, una dell'Italia e l'altra dell'Egitto, per dimostrare che il Museo Egizio è un bene comune e appartiene a tutti. «Non capisco perchè mischiare politica e cultura» ha affermato ancora Ibrahim Younes, «Abbiamo assistito a un attacco gratuito, il cui obiettivo era solo ottenere qualche voto in piú. Il Museo è di tutti e i nostri bambini egiziani, che sono nati a Torino, ne rappresentano un simbolo».