4 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Appendino indagata

Appendino indagata: dimissioni o sostegno? La politica torinese si divide

Le posizioni dell’opposizione si dividono tra chi invoca garanzia e il diritto di difesa per la sincaca e chi invece ne chiede quantomeno l’autosospensione

TORINO - Siamo di fronte a un terremoto politico, non ci sono dubbi: la sindaca Appendino è indagata dalla Procura di Torino per falso ideologico in atto pubblico, in relazione al bilancio del 2016. Pesa come un macigno la «grana Ream» e quel «debito fantasma» di 5 milioni di euro scomparso. La notizia, com’era lecito aspettarsi, è stata immediatamente ripresa dalla classe politica torinese. Una classe politica che si è «spaccata», dividendosi tra garantisti e accusatori, tra critiche aspre e sostegno inaspettato. 

LE REAZIONI DELLA POLITICA - Mentre molti si chiedono cosa succederebbe in caso di condanna, questi sono commenti dei politici torinesi: 

Fabio Versaci, presidente del Consiglio comunale: «Conosco Chiara e so che ha sempre agito nel massimo della trasparenza e per il bene della nostra città».

Magda Zanoni, senatrice Pd: «Noi del Pd siamo garantisti sempre, spero riflettano su questo soprattutto i parlamentari e i consiglieri del M5s, sempre pronti a mettere alla gogna gli altri per un avviso di garanzia o un'indagine in corso. Auguro alla sindaca Appendino di chiarire il più in fretta possibile la sua posizione».

Enzo Lavolta, consigliere Partito Democratico: «L’avviso di garanzia mira a tutelare l'indagato ed il suo diritto di difesa costituzionalmente garantito».

Stefano Lo Russo, capogruppo Partito Democratico: «A nostro avviso fu commesso un falso, occultando l’iscrizione di un debito di 5 milioni di euro verso Ream. Abbiamo ritenuto di informare dei fatti l’Autorità giudiziaria: attendiamo con fiducia l’esito delle indagini»

Fabrizio Ricca, capogruppo Lega Nord: «Siamo garantisti da sempre, ma chi ha preso voti urlando onestà e sventolando cappi e manette, ci aspettiamo l’autosospensione da sindaco».

Silvio Magliano, capogruppo Moderati: «Da sempre il M5S considera inconciliabili la ricezione di un avviso di garanzia e la conservazione di una posizione istituzionale: varrà anche per la Sindaca di Torino? I Moderati sono invece una forza politica garantista: pretenderemo le dimissioni della Prima Cittadina soltanto in caso di conferma dei fatti».

Osvaldo Napoli, capogruppo Forza Italia: «Forza Italia è sempre stata e sempre sarà un partito garantista, con tutti, a cominciare dai nostri avversari politici. Lo siamo a maggior ragione con il sindaco di Torino, Chiara Appendino. In attesa che la magistratura inquirente faccia i suoi accertamenti, devo però rilevare che la superficialità amministrativa rimane una grave colpa politica sanzionabile, è vero, soltanto dal giudizio degli elettori».