28 agosto 2025
Aggiornato 14:00
Emergenza migranti

Sempre più migranti in arrivo, è emergenza: in Piemonte nasce un terzo centro di accoglienza?

Dopo quello di Settimo e di Castello di Annone, la Regione valuta l’apertura di un nuovo centro accoglienza per migranti. Fratelli d’Italia non ci sta e lancia la proposta: «Vogliamo un referendum, per il PD sarà una figuraccia»

TORINO - Il Piemonte potrebbe presto ospitare un nuovo centro d’accoglienza migranti. A rivelare questa notizia è Monica Cerutti, assessore regionale all’Immigrazione, durante una visita al centro di prima accoglienza della Croce Rossa a Settimo Torinese: «Verificheremo nei prossimi mesi la necessità e la possibile localizzazione di un terzo centro di prima accoglienza sul territorio piemontese»

IPOTESI REFERENDUM - La notizia non è stata accolta con particolare entusiasmo dalle opposizioni politiche. Chi sembra non aver apprezzato in particolare modo l’ipotesi di un terzo centro in Piemonte è Fratelli d’Italia. I consiglieri Maurizio Marrone e Augusta Montaruli hanno immediatamente annunciato manifestazioni di protesta e proposto un referendum regionale che possa consentire ai cittadini piemontesi di dire la loro in merito a un caso molto delicato: «La Giunta Chiamparino annuncia la possibile apertura di un terzo campo profughi in Piemonte, condannando la nostra Regione a caricarsi delle migliaia di immigrati che Lombardia, Liguria e Veneto hanno deciso di non accettare più. Impediremo questa inaccettabile invasione e confermiamo la promozione di un referendum regionale. Per il PD subalpino prevediamo una figuraccia»

CENTRI D’ACCOGLIENZA, LA SITUAZIONE - Attualmente, il Piemonte dispone di due centri di prima accoglienza di migranti. Il primo e più grosso è quello di Settimo Torinese, gestito dalla Croce Rossa. Ovviamente i problemi non mancano, con spazi ristretti, tende e condizioni di sovraffollamento a seconda dei periodi. Per rendere un’idea dell’emergenza continua, qualche giorno fa a Settimo erano presenti più di mille persone. Negli scorsi mesi, dal 17 marzo, è stato inoltre inaugurato un secondo centro, a Castello di Annone, nell’Astigiano. L’apertura ha scatenato il malumore degli abitanti che hanno spiegato come vi sia una netta sproporzione tra il numero di residenti (circa 2000) e i migranti (200). Gli sforzi del Piemonte tuttavia sembrano non bastare: ecco perché la Regione sembra spingere per un terzo centro, che con ogni probabilità dovrebbe nascere nel nord del Piemonte, tra il Novarese e il Verbano.