Il giudice dichiara «non è stupro, la donna non ha gridato», pioggia di insulti
«Giudice Minucci protegge chi stupra», questa la scritta apparsa oggi a pochi passi dal Palazzo di Giustizia di Torino. Continuano le polemiche intorno al giudice
TORINO- La sentenza del 15 marzo aveva lasciato molti di stucco: assolto un volontario della Croce Rossa accusato di violenza sessuale nei confronti di una collega. Gli stupri sarebbero stati iterati dal 2010 al 2011 e avrebbero avuto luogo in diversi ospedali del torinese. L'imputato viene assolto. Perché? Stando a quanto dice la sentenza, «il fatto non sussiste», la donna non avrebbe opposto un rifiuto netto all'atto sessuale, non avrebbe gridato né chiamato aiuto. In seguido a quel verdetto, il giudice Diamante Minucci ha catalizzato su di sè un'innumerevole quantità di insulti fino ad arrivare alla scritta che compare oggi in via Paolo Borsellino: «Giudice Minucci protegge chi stupra».
La scritta a Palazzo di Giustizia
Dalla Procura fanno sapere che la scritta verrà rimossa immediatamente ma continuano a crescere le polemiche intorno alla figura del giudice che ha trasmesso gli atti alla Procura affinchè si possa procedere con le accuse di calunnia. Il pm Marco Sanini, dal canto suo, ha sempre creduto nella vittima e ha chiesto una condanna a dieci anni per l'imputato, difeso dagli avvocati Cosimo Maggiore e Vittorio Rossini.