27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Deriva battelli

Battelli alla deriva, è polemica: «Perché il ponte è rimasto aperto durante lo schianto?»

In attesa di accertare le responsabilità dell’incidente che ha visto il distacco e lo schianto di Valentino e Valentina, il capogruppo Lo Russo segnala un problema di sicurezza relativo alle persone presenti sul ponte al momento dell’impatto

TORINO - Il peggio è passato: il maltempo ha «abbandonato» il torinese, lasciando dietro di sé danni ingenti e, ovviamente, tantissime polemiche. In attesa di accertare le responsabilità per il distacco dagli ormeggi e lo schianto dei battelli Valentino e Valentina, il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo ha voluto evidenziare un aspetto passato quasi inosservato nel caos generale, ma in realtà molto importante: «Come mai al momento dello schianto, sul Ponte Vittorio Emanuele I erano presenti macchine e persone?». Effettivamente, come si evince dai video pubblicati su internet, sia al momento dello schianto che durante le operazioni di recupero, auto, tram e curiosi erano presenti sul ponte.

Lo Russo: "Auto e pedoni sul ponte al momento dello schianto"
La domanda di Stefano Lo Russo è rivolta indirettamente a Chiara Appendino. Il motivo? Secondo la legge (D.L. 95/2012, art. 19), il responsabile massimo della protezione civile in un territorio è il sindaco, il quale deve occuparsi di approntare i piani d’emergenza, di avvertire la popolazione in caso di pericolo e di coordinare la gestione dell’emergenza. Di fatto, quindi, è l’ufficio del sindaco a dover attivare la macchina comunale e gestire la situazione. Lo Russo non ci sta e chiede chiarimenti sul sistema di protezione civile: «Perché il ponte è rimasto aperto? Nessuno ha bloccato l’accesso al ponte: siamo stati molto fortunati, avrebbe potuto accadere il peggio».

Lapietra: "Impossibile evacuare il ponte in pochi minuti"
Una prima risposta è arrivata dall’assessora ai Trasporti Maria Lapietra, responsabile della viabilità: «Da quando le barche si sono staccate dagli ormeggi a quando si sono schiantate sul Ponte Vittorio Emanuele I sono passati pochissimi minuti. Si è trattato di un evento non previsto e non c’è stato tempo di mettere subito in sicurezza il ponte». L’assessore ha anche spiegato come i battelli fossero legati da quattro cime, più una catena apposita per legare tra di loro le due imbarcazioni. Nonostante gli ormeggi fossero stati rinforzati e gli anelli di aggancio sostituiti da poco, la piena è riuscita a rompere le bitte (i fermi che ancoravano i battelli) per colpa di un’isola di tronchi: «Anche il palo a cui erano legati i battelli Valentino e Valentina non c’è più. Si è trattato di una piena senza precedenti», spiega Lapietra. Intanto Gtt ha aperto una commissione di indagine per accertare le responsabilità, ma non dovrebbero arrivare comunicazioni ufficiali prima di fine anno. L’opposizione spinge perché vengano puniti i colpevoli e soprattutto che vengano prese le misure necessarie perché un episodio simile non accada mai più.