19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
L'ex iridato MotoGP ricoverato dopo l'incidente sulla bici

Nicky Hayden resta in rianimazione: «Gravissimi danni al cervello»

Rimangono critiche le condizioni di salute del 36enne motociclista statunitense: l'estensione dell'edema cerebrale non permette al momento un'operazione chirurgica. Per stargli vicino sono volati dagli Usa i familiari, mentre filtrano i primi sospetti sul ritardo nel trasferimento all'ospedale

CESENA – Nicky Hayden, il pilota statunitense di Superbike investito ieri da un'auto sulla Riccione-Tavoleto mentre era in bicicletta, resta in coma dopo aver riportato gravi lesioni al cervello. È quanto si apprende dall'ospedale Bufalini di Cesena (trauma center per l'Emilia Romagna), dove il Kentucky Kid è ricoverato nel reparto di rianimazione. «Le condizioni cliniche di Nicky Hayden restano estremamente gravi. Il giovane ha riportato un grave politrauma con conseguente gravissimo danno cerebrale. La prognosi resta riservata», fa sapere il nosocomio nel bollettino medico diffuso alle 17 di giovedì. E anche l'ultimo aggiornamento del venerdì mattina non ha riscontrato variazioni rispetto al «quadro clinico di estrema gravità». L'ex campione del mondo di MotoGP, al momento, continua infatti a non poter essere operato perché troppo debole e soprattutto a causa dell'ematoma cerebrale troppo esteso: i chirurghi stanno valutando la possibilità di creare una fessura nella scatola cranica per ridurre la pressione. A questo si aggiungono anche le fratture multiple al bacino e al femore. Per stargli vicino, oltre al suo entourage e alla fidanzata, trattenutisi con lui in Romagna dopo la tappa del Mondiale dello scorso weekend a Imola, sono volati in Italia dagli Stati Uniti anche la mamma Rose e il fratello maggiore Tommy, mentre papà Earl è a sua volta alle prese con i postumi di un problema cardiaco e non è stato in grado di viaggiare. Al dolore dei familiari si sommano inoltre le polemiche sui soccorsi: secondo quanto scrive oggi Repubblica, infatti, il sospetto è che si sia perso troppo tempo per la valutazione esatta della gravità delle lesioni riportate dal 36enne, trasportato dall'ospedale Infermi di Rimini al Bufalini solo due ore più tardi.

Il pensiero di Valentino Rossi
Al pilota ha fatto pervenire la sua vicinanza tutto il mondo del motociclismo, a partire dall'amico e suo ex compagno di squadra Valentino Rossi: «Nicky è uno dei migliori amici che ho avuto nel paddock – ha raccontato il Dottore sui social network – Siamo stati compagni di squadra con la Honda nel suo anno da rookie, il 2003, quando era un giovane debuttante alla prima esperienza europea. Quella stagione si chiuse con il Mondiale per me e con il suo primo podio a Phillip Island. Dopo qualche anno abbiamo lottato uno contro l'altro per il Mondiale 2006 fino all'ultima gara e alla fine, purtroppo per me, mi ha battuto ed è diventato campione del mondo della MotoGP. Dopo la gara ci siamo dati la mano e ci siamo abbracciati. In seguito siamo stati ancora compagni di squadra nei difficili anni della Ducati, quando parecchie volte abbiamo lottato all'ultimo sangue, magari per conquistare l'ultimo posto nella top five. Nicky veniva spesso al Ranch, dove era sempre uno spettacolo vederlo e cercare di carpire qualche segreto battagliandoci insieme, perché lui è uno dei più veloci flattisti del mondo e prima di passare all'asfalto ha vinto le più importanti gare di flat track americano come il Peoria TT. Il più bel ricordo che ho di lui però è quando è venuto a darmi la mano dopo la sfortunata gara di Valencia 2015, durante il giro d'onore. Per lui era l'addio alla MotoGP, io avevo appena perso il Mondiale. Il suo sguardo di supporto dentro il casco è uno dei pochi ricordi positivi che ho di quel giorno. Forza Nicky, siamo tutti con te».

(da fonte Askanews)