19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Una moto vincente per il pilota italiano

Petrucci, primi giorni da 'terzo pilota' Ducati: «Come va forte la GP17!»

Il ternano della Pramac si è aggiudicato una Desmosedici ufficiale per il prossimo anno. E nelle scorse tre giornate di test a Jerez de la Frontera ha potuto provarla per la prima volta: «Il suo potenziale è altissimo, sono contento»

JEREZ DE LA FRONTERA – Ha dovuto attendere una settimana in più di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, essendo stato costretto a saltare i primi test invernali di Valencia per motivi familiari. Ma negli scorsi tre giorni di prove a Jerez de la Frontera, finalmente, anche per Danilo Petrucci è arrivato l'attesissimo momento di provare la Ducati Desmosedici GP17: l'ultima nata della Rossa di Borgo Panigale, quella con cui il prossimo anno correrà anche lui, oltre ai due piloti ufficiali. I suoi tempi non sono stati eclatanti, ma le sensazioni sì: se già Por Fuera e Desmodovi avevano speso parole di elogio per la moto del 2017, figuriamoci lui che ci è salito direttamente dopo essere sceso da quella del 2015. In pratica, un balzo di due stagioni in un solo giorno. «Il mio obiettivo principale era quello di comprenderla, di capire come cambia il suo comportamento modificando alcune regolazioni che con il vecchio modello non erano possibili – ha spiegato il centauro di Terni – Dobbiamo ancora migliorare, devo trovare quell'assetto base che i piloti che vengono dalla GP16 già avevano. La moto che hanno lasciato alla fine della stagione era indubbiamente la migliore, finora. Ma alla fine sono andato più forte di giro in giro e dunque sono piuttosto contento: penso che la GP17 abbia un potenziale altissimo».

Con i grandi
Petrux identifica in particolare un netto miglioramento in frenata e in uscita di curva: «Non ho ancora trovato il limite all'anteriore perché non volevo cadere e danneggiare la moto. Ma ho subito sentito che in frenata e in trazione è migliorata. Si può staccare molto più tardi e questo dovrebbe agevolarmi, perché è uno dei miei punti di forza che con la GP15 non riuscivo a sfruttare. Quello che devo ancora capire è, in piega, come rilasciare il freno. E mi toccherà lavorare anche sulle curve veloci, dove il feeling non è ancora perfetto: del resto è stato il mio punto debole fin da quando sono arrivate le gomme Michelin». Di tempo per lavorare ce n'è. Ma quel che conta davvero è che, dopo un'annata segnata da due infortuni nella prima metà e dalla sfida intestina con il compagno di squadra Scott Redding nella seconda, nel 2017 il portacolori della Pramac avrà a disposizione la tanto sospirata moto vincente. Un bel salto di qualità, per festeggiare il quale Danilo si è presentato a Jerez con i capelli completamente rasati: «Avevo fatto una scommessa con gli amici: 'Se vinci la moto ufficiale, o ti fai biondo o pelato'. Ma se mi fossi ossigenato i capelli, poi avrei comunque dovuto rasarli, quindi sono passato direttamente alla seconda fase! Se fossi venuto qui con i capelli biondi, il team e la polizia mi avrebbero licenziato: sarei stato assolutamente, incredibilmente orrendo...».