18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Calcio

Sky: “La vittoria sulla Juve può cambiare il campionato del Milan”

L’1-0 inflitto sabato sera ai campioni d’Italia apre nuove prospettive per la giovane e pimpante squadra di Montella

MILANO - Negli occhi dei tifosi milanisti c’è ancora la rasoiata vincente di Manuel Locatelli che ha piegato le mani a Buffon e il volo d’angelo di Donnarumma al 95’ che ha salvato la vittoria dell’anno per il Milan, incredibilmente al secondo posto della classifica e a soli 2 punti dalla Juventus. Un risultato insperato e sorprendente, ma al momento del tutto meritato per la banda giovanotti di Vincenzo Montella, un allenatore che si è presentato a Milanello col piglio della remissività («Ci basta il sesto posto») salvo poi mettersi in testa di arrampicarsi il più possibile in classifica. Certo, pensare allo scudetto è onestamente troppo, ma questa squadra messa in campo dall’ex allenatore di Fiorentina e Sampdoria è certamente organizzata, coraggiosa e anche piacevole da guardare, per cui giusto che ora non si ponga limiti, pur consapevole che questo momento non potrà durare per sempre.

Tutti contenti

E’ quanto pensano anche gli inviati a Milanello per Sky Sport, che all’indomani di Milan-Juventus e alla vigilia di Genoa-Milan, fanno il punto sulla situazione rossonera: «Questa vittoria può essere la svolta del campionato milanista - afferma Peppe Di Stefano - e sabato nello spogliatoio si respirava un’aria nuova, un’aria d’alta classifica che a San Siro non c’era da tempo. Certo, al Milan sanno che non potranno lottare per lo scudetto, ma questa squadra è compatta e consapevole delle proprie forze e dei propri limiti, Montella è contento perché il gruppo lo segue, i calciatori sono contenti del proprio allenatore e sono contenti anche Berlusconi e Galliani che stanno lasciando il Milan che volevano: giovane, italiano e forte, in prospettiva la squadra con l’età più bassa della serie A». E contenti sono anche i tifosi milanisti, rinfrancati dopo anni di umiliazioni, delusioni e progetti inesistenti; oggi è tutta un’altra storia, una storia ancora quasi tutta da scrivere, peraltro.