27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Calcio

Condò: "Mihajlovic aveva capito il Milan, ora solo confusione"

L'esperto giornalista torna sul cervellotico esonero dell'allenatore serbo, una mossa tanto azzardata quanto sconclusionata e che ha portato la squadra rossonera fuori dall'Europa

MILANO - Si torna a parlare di Sinisa Mihajlovic, ora che il tecnico serbo sta lavorando alla risoluzione del suo contratto col Milan per accordarsi con il Torino, pronto a sostituire Giampiero Ventura, in procinto di diventare il nuovo commissario tecnico della nazionale italiana. L'esonero di MIhajlovic non ha ancora un perchè vero e proprio nell'ambiente milanista, soprattutto poichè avvenuto a sei giornate dalla fine del campionato e con una finale di Coppa Italia tutta da giocare; l'ex allenatore della Sampdoria aveva in mano lo spogliatoio, era riuscito a dare forma ad una squadra oggettivamente mediocre che seguiva alla lettera ogni dettame del tecnico, tanto che il sesto posto sembrava ormai una pura formalità e l'Europa, seppur quella più piccola, pareva pronta ad ospitare nuovamente il grande Milan. E invece ecco che Berlusconi si alza dal letto all'indomani di un'onestissima sconfitta dei rossoneri contro la Juve pentacampione d'Italia e decide di dare il benservito ad un allenatore che non ha mai amato e che aveva avuto il torto di far giocare male la squadra, anzi, secondo il savio parere del presidente, il Milan di Mihajlovic era il più brutto mai visto prima.

Confusione e avvilimento

Mihajlovic lascia Milanello e al suo posto arriva Cristian Brocchi, promosso dalla Primavera milanista e sponsorizzato da Berlusconi in persona come il nuovo Guardiola, la nuova illuminante e illuminata intuizione del numero 1 del Milan. Peccato che Brocchi non sia Guardiola e che, soprattutto, il Milan attuale non sia il vecchio Barcellona, tutt'altro, vale meno dei rivali cittadini dei blaugrana, l'Espanyol. Brocchi prova a rivoluzionare il Milan ma finisce col mandare tutti in confusione, dai calciatori a sè stesso, dimostrando che cambiare allenatore a un mese dalla fine del campionato non serve a nulla se non a generare caos. Ne è convinto pure Paolo Condò, affermato e noto giornalista, che tornando sulla vicenda Brocchi-Mihajlovic afferma: "Il Milan con Mihajlovic aveva trovato una sua quadratura, il tecnico serbo aveva capito come far rendere quella squadra, magari senza spettacolo, ma era riuscito a trasmettere personalità al gruppo. Le critiche sul cambio di allenatore non vogliono assolutamente coinvolgere Brocchi che non ha alcuna colpa, ma risulta chiaro a tutti che Mihajlovic avesse plasmato uno spogliatoio con valori tecnici poverissimi, capendo quali corde toccare per raggiungere il massimo risultato possibile, ovvero la qualificazione in Coppa Uefa, aggiungendoci anche la conquista della finale di Coppa Italia». Da quando c'è Brocchi che, va ribadito ancora, non ha responsabilità circa il fallimento del Milan, la compagine rossonera sembra aver perso qualsiasi tipo di certezza, c'è stata un'involuzione generale che ha permesso non solo al Sassuolo di puntare e poi superare il Milan in classifica, ma ha causato una vera e propria spaccatura all'interno del gruppo rossonero con calciatori come Alex, Kucka e Bacca che con Mihajlovic tiravano fuori carattere e prestazioni decorose, e che con Brocchi si sono completamente spenti, come se non avessero più riferimenti. Questo Milan è scarso, manca di tecnica e personalità, Mihajlovic lo aveva capito ed aveva tentato ogni strada per tirar fuori il massimo, nonostante tutto; l'esonero del tecnico serbo è l'ennesimo errore, l'ennesima figuraccia, l'ennesima decisione bislacca ed incomprensibile di una società che è riuscita a distruggere sè stessa.