Tifosi del Milan esasperati, presa d’assalto la pagina Facebook di Berlusconi
I sostenitori rossoneri, rabbiosi dopo la sconfitta di Verona della squadra di Brocchi, esplodono in rete e invadono il profilo del presidente con insulti e inviti a vendere la società
MILANO - Ci hanno messo quasi quattro anni, ma alla fine si sono decisi: i tifosi del Milan hanno capito chi sia il responsabile dello sfacelo rossonero e ci hanno puntato furiosamente il dito contro. Silvio Berlusconi, l’uomo che ha fatto nascere nel 1986 la splendida creatura milanista portandola sul tetto del mondo, ha deliberatamente (e ancora immotivatamente) scelto di farla a pezzi, come quando si costruisce un castello di sabbia in spiaggia e poi lo si distrugge prendendolo sadicamente a calci. Dal 2012 ad oggi, molti tifosi hanno capito da dove provenissero i disastri del Milan, altri invece si ostinavano a difendere la presidenza, più per riconoscenza che per convinzione (eccetto i baluardi istituzionali per cui tutto andava bene), con frasi del tipo «Vedrete che», «Adesso magari», «Speriamo», «Si ma in fondo»….banalità e false speranze, spazzate via dai risultati della squadra, continui e regolari nella loro mediocrità. Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e fra poco Brocchi, sono invece i nomi degli allenatori su cui Berlusconi ha fatto ricadere le colpe di uno sfacelo creato invece dal numero uno del Milan con cessioni celebri (Thiago Silva e Ibrahimovic su tutti) ed acquisti irrilevanti, a prescindere dai soldi spesi. Adriano Galliani, poi, è il capro espiatorio scelto (o loro suggerito) dalla curva milanista che insulta costantemente il dirigente che per vent’anni ha movimentato il mercato del Milan portando a Milanello campioni ed assi che altre squadre sognavano solamente; oggi, senza quattrini e senza un progetto, Galliani non può che annaspare nel melmoso mare rossonero, difendendo le scelte presidenziali da buon dipendente di società, ma in cuor suo non avallandone nessuna.
Insulti sul web
La sconfitta in casa del Verona ultimo in classifica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Forse perché arrivata in un giorno di festa che i tifosi milanisti hanno sacrificato per guardare i loro beniamini (chiamiamoli così) anziché accompagnare mogli, mariti, fidanzati/e a fare la classica scampagnata fuori porta, forse perché conseguenza di un esonero (quello di Mihajlovic) che nessuno a parte Berlusconi ha ancora capito. Fatto sta che la rabbia dei poveri sostenitori milanisti è esplosa via internet: acceduti su Facebook, i rossoneri furibondi si sono scagliati sulla pagina del presidente Berlusconi scaricando con la tastiera tutte le frustrazioni degli ultimi quattro anni. In risposta ad un post del presidente circa la ricorrenza del 25 aprile, i tifosi hanno lasciato oltre tremila commenti di protesta ed ira, col disastro del Milan come oggetto: «Richiama Mihajlovic e vendi la società», esclama qualcuno, «Esperimento Brocchi…fallito», sbotta qualcun altro. «Brocchi il nuovo Sacchi, Bertolacci il nuovo Rijkaard, Montolivo il nuovo Albertini», ironizza ancora l’ennesimo tifoso adirato, «Solo record negativi, grazie per il bel giuoco», malignità sarcastica di un altro utente ancora, «Presidente, lei ha reso il Milan invincibile, perché ora tutto questo?», è forse il commento più gentile e rispettoso nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. In sostanza, la furia dei tifosi verso Berlusconi verte su due punti fondamentali e di recente causa: l’esonero di Mihajlovic e la ventilata cessione della società. Temi a cui Berlusconi non risponde, trincerandosi dietro quel bene del Milan che ormai è solo un ricordo. La caduta del Milan è iniziata ben prima del licenziamento del tecnico serbo, ben prima dell’interesse delle cordate asiatiche per l’acquisto delle quote di maggioranza del club milanese. I tifosi del Milan, con quattro anni di ritardo, si sono accorti che questa scellerata gestione societaria sta portando il Milan alla deriva e lo porterà presto al definitivo ridimensionamento, stile Torino e Napoli di metà-fine anni novanta, società che per anni hanno vivacchiato fra serie A e serie B, ritrovando luce e splendore solamente dopo il fallimento e con presidenze nuove di zecca. Che sia questo il futuro del Milan? Certo, oggi tutto appare meglio dell’attuale situazione.