29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Un futuro da manager

Fare il pilota non basta più: per Vale un team in MotoGP?

L'indiscrezione arriva dalla televisione spagnola: il Dottore avrebbe fatto domanda per un posto nella classe regina dal 2017 con il suo team Sky Vr46. Poche ore dopo, arriva la smentita del diretto interessato. Almeno per ora...

Valentino Rossi dopo le qualifiche ad Austin
Valentino Rossi dopo le qualifiche ad Austin Foto: Michelin

AUSTIN – In qualità di pilota, rimarrà in MotoGP (almeno) per altri due anni. Eppure, forse a Valentino Rossi questo ruolo, da solo, comincia a stare stretto. Non è che, sotto sotto, il Dottore sogna di abbinare al suo impegno diretto in pista quello come team manager di una sua squadra? Un team che porta il suo nome, lo Sky Vr46 Racing, effettivamente già esiste, ma per il momento si limita a correre nella serie minore, la Moto3. Avere una squadra targata Vale, magari con le inseparabili moto Yamaha, nella classe regina sarebbe tutta un'altra cosa. E, sulla carta, l'opportunità ci sarebbe anche. Per il prossimo anno, infatti, la Federazione motociclistica internazionale ha messo in palio altre tre licenze, che porteranno a 24 il numero di moto presenti sulla griglia di partenza. Due sono già state assegnate, alla squadra ufficiale Ktm che farà il suo debutto proprio la prossima stagione, ma la terza rimane ancora disponibile per il miglior offerente. A inseguirla sono in tanti: da Lucio Cecchinello, che vorrebbe una seconda Honda per il suo team Lcr, fino a Sito Pons, che sogna il ritorno in MotoGP per la sua squadra oggi attiva solo in Moto2 e Moto3. Ma, durante la diretta del sabato del Gran Premio di Austin, la televisione spagnola ha lanciato un a bomba: nella lista dei pretendenti ci sarebbe anche la Vr46.

Vale dice no... per ora
Una storia clamorosa, che il team manager della squadra di Rossi in Moto3, Pablo Nieto, inizialmente non ha smentito in maniera categorica: «Ci piacerebbe avere un team in MotoGP, ma è solo un'idea a cui abbiamo iniziato a pensare». Un'idea, per quanto pazza, che sicuramente piaerebbe agli organizzatori del campionato, per l'ovvio ritorno di immagine, tanto quanto allo stesso Valentino, che comincerebbe così a costruirsi una strada per rimanere attivo nel Motomondiale anche quando appenderà il casco al chiodo a fine 2018. Ma, nella conferenza stampa al termine delle qualifiche, è stato lo stesso diretto interessato a gettare acqua sul fuoco di queste indiscrezioni: «Ho sentito questa notizia e so che in MotoGP c'è un posto libero – ha dichiarato – La Dorna ci ha cercato e ci ha parlato della possibilità di avere un'altra moto in MotoGP. Ma per noi è impossibile, non siamo in grado di costruire un team da MotoGP, ci mancano gli uomini, la struttura e le dimensioni. E, sinceramente, la cosa più importante è che al momento questo non ci interessa, perché il nostro obiettivo è aiutare i giovani piloti italiani a raggiungere la MotoGP. Poi, in MotoGP, cambia tutto». Un passo in avanti, comunque, lo Sky Vr46 Racing team lo farà già l'anno prossimo: «Sono quasi sicuro che nel 2017 saliremo anche in Moto2 e questo ci richiederà molto tempo e molti sforzi. Poi stop. Potremmo schierare due Moto3 e una Moto2, con piloti italiani. Secondo me, data la nostra dimensione, con la Moto3 e la Moto2 potremmo toglierci delle soddisfazioni. Per la MotoGP, per ora dico di no. Ma ho imparato che non bisogna mai dire mai». Troppo presto, insomma, per vedere un Valentino Rossi team manager in MotoGP. Ma chissà che non sia davvero questo il destino della sua carriera quando avrà smesso di fare il pilota.