25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Calcio

Nosotti: "Berlusconi sta rimpiangendo Sarri"

Il noto cronista di Sky Sport rivela come il presidente rossonero si stia rammaricando per il mancato ingaggio del tecnico toscano (spinto da Galliani) e la scelta di Mihajlovic, sempre più in ribasso negli indici di gradimento presidenziali

MILANO - Marco Nosotti, popolare inviato di Sky Sport e da sempre molto esperto di tutto ciò che riguarda il Milan, ha rivelato un interessante retroscena legato alla panchina rossonera: "Penso che Mihajlovic possa essere l'uomo giusto per il Milan anche l'anno prossimo, nonostante le continue punzecchiature di Berlusconi. Facendo un passo indietro - prosegue Nosotti - giusto un anno fa nasceva l'amore milanista per Maurizio Sarri che aveva letteralmente stregato Adriano Galliani ma non Silvio Berlusconi, incerto sull'allora tecnico dell'Empoli. Galliani spingeva per Sarri, Berlusconi preferiva uno fra Emery e Mihajlovic; oggi, probabilmente, il presidente rossonero sta rimpiangendo la scelta fatta, anzi, la scelta non fatta, considerando il calcio propositivo offerto da Sarri col Napoli e quello più all'italiana di Mihajlovic a Milano".

A panchine invertite nulla sarebbe cambiato

Premesso che il passato non si può cambiare (per fortuna), la sensazione è che oggi come oggi Berlusconi critichi chiunque sieda sulla panchina del Milan, un po' per deliri di onnipotenza che gli fanno vedere la squadra rossonera ancora come la migliore del mondo (e non lo è più da molti anni, per colpa di Berlusconi stesso, peraltro), un po' per nascondere dietro il volto degli allenatori le magagne societarie in fase di calciomercato. Se fosse arrivato Sarri anzichè Mihajlovic, il Milan quanti punti in più avrebbe avuto? Pochi, probabilmente. Sarri non avrebbe avuto nè Higuain e nè Hamsik, si sarebbe ritrovato Abate ed un centrocampo scarno e con poca qualità, oltre ad una dirigenza che ha smesso di aiutare e proteggere gli allenatori buttandoli alla deriva e scaricando loro addosso ogni minima responsabilità. La verità è che oggi allenare il Milan significa esporsi a critiche e reprimende stucchevoli per risultati che non arrivano, anche se non potrebbero arrivare con qualsiasi tecnico perchè l'organico non vale nulla più di un'onesta qualificazione alla Coppa Uefa; Mihajlovic ha quasi raggiunto anche la finale di Coppa Italia e potrebbe regalare al Milan un trofeo dopo 4 anni di umiliazioni, per poi lasciare il posto all'ennesimo allenatore che verrà accolto come salvatore della patria e scaricato dopo appena qualche mese di lavoro. Qui Milanello, sotto a chi tocca e avanti il prossimo.