16 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Come sta davvero l'ex ferrarista?

Schumi, accusa shock dell'ex manager: «Lo nascondono»

Willi Weber, l'uomo che portò in Formula 1 Michael Schumacher, attacca la famiglia dell'ex campionissimo: «Ho chiesto per dozzine di volte di vederlo, ma non mi lasciano». E il mistero si infittisce

GINEVRA – A pochi giorni dal secondo anniversario del terribile incidente sugli sci che ha rovinato la vita di Michael Schumacher, si fa più fitto il mistero sulle sue condizioni. L'ostinato silenzio che la famiglia ha voluto mantenere intorno alla lunga e penosa riabilitazione dal coma dell'ex campionissimo della Formula 1 ha difeso sì la sua privacy, ma ha anche alimentato una serie di voci e indiscrezioni incontrollate sul suo stato di salute. C'è chi, come il tabloid tedesco Bunte, negli ultimi giorni ha diffuso notizie incoraggianti, come il fatto che Schumi avrebbe ripreso a camminare. Altri che invece sostengono che ormai si sia ridotto a pesare solo 45 kg. In mezzo ricostruzioni più realistiche, come quella della Gazzetta dello sport, secondo cui l'ex ferrarista non riuscirebbe a parlare né a comunicare e neppure ad alimentarsi, ma respirerebbe da solo e riconoscerebbe le persone che si trova di fronte.

Divieto di accesso
E poi c'è la sua inflessibile manager Sabine Kehm, trasformatasi ormai in una portavoce della famiglia Schumacher, che minaccia querele contro chiunque diffonda informazioni al di fuori da quelle approvate dai parenti più stretti, e dal canto suo centellina con il contagocce le dichiarazioni e perfino le visite ufficiali. Tanto da aver esasperato addirittura Willi Weber, il primo manager del sette volte campione del mondo, l'uomo che lo portò in Formula 1. E che oggi ha lanciato, prima attraverso un messaggio su Facebook il giorno di Natale e poi parlando ai giornalisti tedeschi, un duro atto d'accusa contro la moglie Corinna, che gli impedirebbe di vedere il suo ex pupillo. Il perché non si sa. «Mi impedisce qualsiasi contatto con Michael – ha sbottato il 74enne imprenditore al quotidiano Bild – Ho provato dozzine di volte a ottenere il permesso di vederlo, ma sempre senza successo. Questa situazione è terribile per me, la mia famiglia ne soffre. Le nostre famiglie sono state vicinissime per 25 anni e ora nessuno riesce a capire questo comportamento».

Pessimismo o realismo?
L'unica cosa certa in mezzo a tutti questi misteri è il dolore che tutte le persone più vicine alla leggenda dell'automobilismo continuano a provare, Weber compreso: «Fa male – ha proseguito ai microfoni del Kolner Express – Per questo non vado più in pista e non guardo nemmeno le gare. So solo che Michael sta facendo dei piccoli progressi, ma mi chiedo di quanto. Sta male, i danni al cervello sono stati gravi, secondo il suo medico. Trovo allarmante che non si abbiano notizie dalla famiglia. Di sicuro, se ci fosse un miglioramento nella riabilitazione, lo avremmo saputo». Dunque, forse dietro a questo giallo si potrebbe nascondere solo una semplice, triste verità: la situazione di Michael Schumacher è ormai senza speranza. O no?