Dovizioso volta pagina: va in archivio il terribile 2015
I primi test pre-2016 danno a Desmodovi la sospirata occasione per chiudere un capitolo deludente della sua carriera. E cominciarne uno nuovo, in cui nulla è più davvero impossibile. Neanche il titolo mondiale
VALENCIA – Tutto sommato, i primi test pre-2016 potevano cominciare meglio per Andrea Dovizioso. Che, anche nel martedì di Valencia, non si è scollato dalla solita decima posizione, a mezzo secondo dalla vetta di Marc Marquez, e perfino dal suo compagno di squadra Andrea Iannone che si è piazzato secondo, vicinissimo. Ma si tratta solo di risultati interlocutori, per giunta conditi da sensazioni non del tutto negative: «Con queste temperature, le gomme si sono comportate bene – racconta il pilota di Forlì – A parte la posteriore dura, che era inspiegabilmente peggiore della morbida, sia in termini di aderenza che soprattutto di durata. La nuova centralina non l'ho provata e non so nemmeno se la proverò domani, ma ci sono ben otto Ducati pronte, perciò qualcuno la proverà...».
Ripartenza
Più del tempo stabilito oggi, più dei riscontri tecnici sulla sua moto, in realtà, ciò che conta davvero per Desmodovi è poter finalmente voltare pagina. Mettere un punto in fondo a quel Mondiale 2015 cominciato con grandi aspettative e trasformatosi, Gran Premio dopo Gran Premio, in un lungo e deprimente calvario. «Sicuramente il mio obiettivo per l'inverno è quello di riconquistare fiducia – conferma – Ma questo dipenderà soprattutto dalla moto. Non ho problemi a dire che ho perso confidenza nel corso della stagione, ma potrà tornare solo da un buon lavoro tecnico, non dalla mia guida. La realtà è che dobbiamo adattare meglio la Desmosedici al mio stile, se ci riusciremo sono certo che la mia fiducia tornerà». La GP15 ha rappresentato un grosso passo avanti rispetto alla GP14, insomma, ma non è ancora riuscita a calzare come un guanto addosso a Dovizioso. E i risultati (deludenti) si sono visti, in più di un'occasione: «Il GP del Mugello è stato durissimo, perché un podio lì avrebbe significato molto per un italiano come me – racconta – E prima del ritiro ero in lotta con Iannone, perciò stavo facendo una bella gara. Ma dal punto di vista del pilota è peggio ancora quando non si ha il feeling con la moto, come a Phillip Island. Che è stata una corsa imbarazzante, per me».
Il primo passo di un nuovo Mondiale
L'auspicio, ora, è che la GP16 possa ribaltare definitivamente la situazione: «Lottare per il titolo sarebbe troppo ambizioso, sarei stupido a sostenere il contrario – conclude il ducatista – Ma con i cambiamenti tecnici che ci aspettano, tutto è possibile. Penso che dobbiamo puntare a lottare per il podio, in ogni gara. E poi il resto arriverà. Con l'attuale livello dei nostri avversari, se riusciremo a salire costantemente sul podio potremo pensare al campionato».
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