2 ottobre 2025
Aggiornato 01:00
MotoGP

Ducati: debutto rimandato per la nuova GP15

Ai primi test di Sepang la casa di Borgo Panigale scenderà in pista con la moto 2014. Un ritardo sulla tabella di marcia che la accomuna ai «cugini» della Ferrari.

BORGO PANIGALE - Non si prospetta un 2015 facile per l’Italia dei motori. Ieri a mettere le mani avanti era stato il neo presidente della Ferrari Sergio Marchionne che, nel suo discorso al Salone di Detroit, aveva ammesso: «Iniziamo la stagione un po’ in ritardo perché la progettazione della nuova monoposto è iniziata più tardi del previsto, ma miglioreremo nel corso del tempo». Oggi una dichiarazione analoga è arrivata anche dalla rossa delle due ruote, la Ducati: «Nei primi test invernali gireremo con la moto vecchia».

Parola dell’ingegner Gigi Dall’Igna, general manager di Ducati Corse, che ha confermato ai microfoni del sito ufficiale della MotoGP le indiscrezioni circolate già da qualche tempo sui ritardi nella tabella di marcia di Borgo Panigale. La nuova GP15, infatti, è tuttora in fase di sviluppo e non sarà pronta in tempo per il primo test del 2015, in programma dal 4 al 7 febbraio prossimi a Sepang, in Malesia. Al suo posto, in pista scenderà la GP14.3, un aggiornamento della GP14.2 con cui la Ducati aveva concluso la scorsa stagione. L’ultima generazione della Desmosedici dovrebbe quindi fare il suo debutto solo in occasione della seconda sessione di test, in programma sempre a Sepang a fine febbraio. A diversi mesi di distanza dalla prima apparizione delle nuove rivali Honda e Yamaha, che esordirono già durante le prove della scorsa estate.

Un destino, quello della partenza ad handicap, che accomunerà quindi le scuderie italiane sia in Formula 1 che in MotoGP. Ma i tifosi tricolori (che nel Motomondiale ritroveranno per giunta una coppia di piloti tutta nostrana, con l’arrivo di Andrea Iannone al fianco di Andrea Dovizioso) aspettino a farsi prendere dallo sconforto: il fatto che il suo arrivo sia stato posticipato non significa infatti che la Ducati 2015 non sarà vincente. Ne è convinto il direttore sportivo Paolo Ciabatti, che anzi difende l’approccio della casa: l’unico, sostiene, in grado di riportarla in alto.

«Abbiamo preferito cominciare un po’ in ritardo piuttosto che affrettare il debutto della nuova moto e poi doverne risolvere i problemi in un secondo momento - ha spiegato - Sembra che stiamo procedendo nella giusta direzione e siamo molto fiduciosi di poter lottare per la vittoria nel 2015. È un rischio che abbiamo deciso di correre per fare le cose giuste nel momento giusto. La moto è completamente nuova, motore compreso, quindi abbiamo un grosso lavoro da svolgere». A favore della rossa ci sono inoltre i regolamenti che le consentono (come a Suzuki e Aprilia) di condurre ulteriori test privati con i suoi piloti ufficiali: un’ulteriore carta da giocare per recuperare il gap dagli avversari.

Sarà dunque la GP15 l’arma che consentirà alla Ducati di ritornare, a ben cinque anni di distanza, sul gradino più alto del podio (l’ultima volta ci salì Casey Stoner nel Gran Premio d’Australia 2010)? Per saperlo ci toccherà attendere. Probabilmente, ben oltre i primi test di Sepang…