Lippi: «Voglio gli europei»
Il ct campione vuole partecipare al campionato continentale: «Una competizione che mi manca. Tra Juventus e Conte piccola incompresnsione».
ROMA - Marcello Lippi ha deciso, quando terminerà l'avventura in Cina nessun club ma solo una nazionale «per partecipare al campionato europeo per Nazioni, competizione che mi manca». Il ct campione del mondo del 2006 con l'Italia lo rivela durante la trasmissione Radio Anch'io sport su Radiouno. Lippi esclude che Diamanti e Gilardino possano tornare a giocare in serie A nonostante i recenti accostamenti in chiave mercato. E sulle difficoltà di Conte è sicuro: «Il vero problema non sono gli stage ma il fatto che non ci sono giocatori italiani a sufficienza. Anche nelle squadre Primavera ci sono tantissimi stranieri». Conte potrebbe dimettersi? «Non credo, stiamo parlando di uomini. Non penso che dopo quattro-cinque mesi non si voglia più portare a termine quell'incarico».
Tra Juve e Conte piccola incomprensione - L'ex ct della Nazionale campione de mondo Marcello Lippi minimizza la contrapposizione tra Conte e la Juventus sulla questione stage. «Sono i grandi amori che a volte provocano queste situazioni - dice - e non c'e' dubbio che quello tra Conte e la Juventus sia stato un grande amore che e' sfociato in una piccola incomprensione che verrà superata». Da ex ct Lippi parla proprio di stage ritenendoli non così importanti. «Il vero rapporto che bisogna stabilire - dice - è quello tra il ct e gli allenatori con l'obiettivo di collaborare insieme con costanza». Lippi dà anche un consiglio: «Il ct potrebbe fare un accordo con gli allenatori di club decidendo di chiamare i giocatori più importanti per le amichevoli. Il problema dei calciatori non è che si stancano, ma che non possono allenarsi come dovrebbero. Uno stage in più conta poco, per me la cosa importante è la collaborazione». Lippi parla anche del Conte giocatore: «I leader sono di varia natura: c'è il leader tecnico, come erano Zidane e Del Piero, c'è il leader di personalità o quello silenzioso, Conte era un leader di esempio, era un trascinatore».