19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Calcio - Serie A

Il Sassuolo ha vinto il suo scudetto, Acerbi: «Mai sentito così bene»

Il difensore neroverde, dopo tutte le vicissitudini a seguito della malattia che gli era stata diagnosticata qualche mese fa, è tornato a disposizione della squadra ed è pronto a lottare con i suoi compagni: «Ho sconfitto questa “cosa”, ora voglio tornare a giocare. Con un sogno, la Nazionale».

CARPINETI – Non entrerà a far parte di tabellini, statistiche o analisi di calciomercato, ma probabilmente è la più bella notizia arrivata dal mondo del calcio in queste ultime settimane: Francesco Acerbi sta di nuovo bene. «Sono molto contento di essere col gruppo e di poter fare tutto quello che fanno i miei compagni. Mi fa molto piacere essere di nuovo a disposizione dell'allenatore. Obiettivi e ambizioni sono tornati: sono qua per lottare per questi. Ho sconfitto questa «cosa», adesso devo fare step by step e ci vuole tempo. La Nazionale è sempre il mio un sogno». Dal ritiro del Sassuolo, a Carpineti, Acerbi ha raccontato ai ai microfoni di Sky la sua battaglia contro il cancro ai testicoli, sconfitto per ben due volte (la malattia si era ripresentata) sottoponendosi a quattro cicli di chemioterapia.

ACERBI: MAI SENTITO COSI' BENE - «Non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io. Comunque, dopo un periodo lungo e stressante sono qui a parlare con i giornalisti e posso giocare ancora, a grandi livelli. Mi spiace molto invece per le altre persone ammalate che non hanno avuto la mia stessa fortuna - ha aggiunto Acerbi -. Noi calciatori siamo privilegiati per il lavoro che facciamo e per le opportunità che abbiamo: certe problematiche possono capitare anche a noi, fanno parte della vita. Per fortuna, grazie ai controlli medici continui previsti nel nostro sport, ho preso in tempo la malattia. L'importante è essere guarito e guardare avanti. Adesso ho ritrovato la grande voglia di calcio che avevo da bambino, anzi, forse è ancora maggiore. Non mi sentivo così bene da tanti anni», ha concluso Acerbi.