19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Serie A

Beretta stoppa Tommasi: «Presto per la A a 18 squadre»

Il presidente della Lega Calcio raccoglie gli spunti per un dialogo costruttivo ma frena sui tempi. Intanto Arrigo Sacchi invoca un cambiamento importante per uniformarsi ai principali campionati esteri: «Bisognerebbe avere le cosiddette seconde squadre».

ROMA - «La Serie A a 18 squadre e' un tema su cui si discute da molto tempo, e tutti stanno facendo i loro ragionamenti. Penso che l'apertura arrivata da Tommasi sia interessante e da cogliere positivamente, ma prima c'e' comunque da fare tutto un dibattito interno alla Lega di Serie A, e poi con le altre leghe». Sono le parole del presidente di Lega A, Maurizio Beretta, all'arrivo nella sede della Federcalcio per il Consiglio federale. Il n.1 di via Rosellini ha quindi sottolineato che sarà fondamentale «attraverso le situazioni dei campionati, il fair play finanziario e anche il rinnovo degli accordi collettivi, dare complessivamente un migliore assetto di sostenibilità nel tempo al nostro calcio».

Calcio che, nonostante le numerose critiche arrivate nell'ultimo periodo (anche da parte del presidente del Coni, Malagò), per Beretta fornisce ancora un prodotto di livello. «Continuo a registrare un campionato che ha un ottimo riscontro di pubblico, sia televisivo sia negli stadi - sottolinea il presidente di Lega di Serie A - Siamo a tre turni dalla fine della stagione e tutto e' ancora da decidere, sia nella zone alte che per i posti che valgono le coppe, e anche in zona retrocessione».
«Il campionato continua a mantenere il suo livello di attrazione - conclude quindi Beretta - Ovviamente dobbiamo sempre lavorare per migliorare, ma gia' cosi' il prodotto e' di grande interesse, che mantiene tutto il suo appeal a livello domestico, e anzi mostra segnali di interesse crescente a livello internazionale».

SACCHI: SERVONO LE SECONDE SQUADRE - L’argomento è sempre stato all’ordine del giorno, anche se un deciso passo in avanti non è stato mai fatto. Ora finalmente, anche qualche personaggio autorevole inizia a parlarne e forse potrebbe essere arrivato il momento di prendere esempio da paesi quali Spagna ed Inghilterra: «Il salto dalle squadre Primavera a quelle professionistiche e' grande, bisognerebbe avere le cosiddette seconde squadre». Lo ha detto il responsabile delle nazionali giovanili azzurre Arrigo Sacchi parlando a margine del test amichevole fra l'Under 21 guidata da Gigi Di Biagio e la Fiorentina Primavera, in corso di svolgimento presso il centro tecnico di Coverciano. «Purtroppo i giocatori italiani, già da quando sono giovani, non hanno la gioia di giocare perchè il nostro è un campionato di sofferenze, non di gioia - ha aggiunto Sacchi - Se non c'è un obiettivo da noi, se non c'è un risultato, si fanno le cose con superficialità e non ci si diverte, ne' chi gioca, ne' chi guarda giocare».