19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Lettera al Corriere della Sera

Maradona: «Non voglio fare la fine di Sophia Loren»

Il campione argentino: «Sono innocente, non ho mai evaso una lira, basta leggere i documenti per averne conferma. Si tratta di un grande pasticcio burocratico innescato da un evidente errore processuale»

ROMA - «Sono innocente, non ho mai evaso una lira, basta leggere i documenti per averne conferma. Si tratta di un grande pasticcio burocratico innescato da un evidente errore processuale». E' quanto scrive Diego Armando Maradona in una lettera al Corriere della sera, sottolineando: «Ho letto che Equitalia mi offrirebbe una soluzione e che qualcuno vorrebbe anche dedicarmi una sanatoria. Io non sono d'accordo che si chiami 'salva Maradona' perché sono innocente e non chiedo sconti a nessuno, ma solo giustizia».

COLOSSALE INGIUSTIZIA - «Lo Stato italiano però - ha aggiunto - potrebbe migliorare le leggi, soprattutto in questo periodo di crisi, per dare più tempo per pagare e aiuti ai cittadini in difficoltà economica. A quelli che rischiano tutto e ai quali va sempre la mia solidarietà perché io sono uno del popolo. Una legge più umana che tenga conto di chi ha bisogno e non una sanatoria di cui approfitteranno come sempre gli evasori professionisti, quelli che evadono sapendo che prima o poi la politica propone sconti e che alla fine loro guadagneranno sempre. Occorre invece aiutare quei cittadini onesti che soffrono perché non riescono a pagare per esempio una multa. Nella mia situazione, invece, non c'è sanatoria di cui approfittare (ecco perché non va chiamata salva Maradona). Sono vittima di una colossale e contraddittoria ingiustizia, non sono un evasore e non chiedo sconti o favori ma solo chiarimenti».

SERVONO NORME TOLLERANTI - «In nessun Paese civile - ha proseguito l'ex calciatore - può arrivare una sanzione, una multa, per una violazione mai fatta e senza alcuna prova che sia stata fatta. Per questo esiste la giustizia che con il tempo chiarisce sempre. Spero solo che di tempo non ne occorra troppo, di non esser riabilitato dopo 40 anni come la malcapitata Sophia Loren che finì anche in galera. Ma forse dietro alla mia vicenda c'è ben altro: io pago il prezzo di non aver mai detto 'sì signore' ai poteri forti. Io ho sempre ritenuto giusto e doveroso pagare le tasse perché sono fondamentali per far funzionare la società. In Italia, però, occorrerebbero norme più umane e tolleranti che concedano più tempo ai cittadini onesti per regolarizzare i debiti in un momento che la gente normale di soldi ne ha pochi. Gli evasori veri invece non andrebbero favoriti da una sanatoria che non mi riguarda. Che non può chiamarsi 'salva Maradona'».