19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Big match della 14esima giornata

Milanesi tabù per la Juve

Al Meazza finisce 1-0 per i rossoneri, che salgono a 18 punti e agganciano l'Atalanta all'ottavo posto. Per i campioni d'Italia si tratta del secondo ko in campionato dopo la sconfitta contro l'Inter del 3 novembre

MILANO - Una rete di Robinho su rigore regala al Milan la vittoria contro la Juventus nel big match della 14esima giornata di Serie A. Al Meazza finisce 1-0 per i rossoneri, che salgono a 18 punti e agganciano l'Atalanta all'ottavo posto. Per i campioni d'Italia si tratta del secondo ko in campionato dopo la sconfitta contro l'Inter del 3 novembre.
Allegri si affida al 4-3-3, Robinho parte dal primo minuto al fianco di El Shaarawy e Boateng, in difesa Yepes affianca Mexes, a centrocampo spazio a De Jong, Montolivo e Nocerino. Nella Juve confermata la coppia d'attacco Quagliarella-Vucinic, a centrocampo Isla è preferito Lichtsteiner, dietro Caceres prende il posto dell'infortunato Chiellini.

MILANESI TABU' - L'avvio di gara è equilibrato, il ritmo non molto elevato, le fatiche degli impegni in Champions League si fanno sentire. L'unico acuto del match è un destro di Boateng respinto con i piedi da Buffon, i bianconeri non si fanno mai vedere dalle parti di Amelia. Al 31' l'episodio che decide la gara: Isla si oppone in maniera scomposta ad un colpo di testa di Nocerino in area di rigore, Rizzoli dopo un attimo di esitazione fischia il rigore per fallo di mano del cileno. Le immagini però smentiscono l'arbitro: Isla colpisce la palla con la schiena. Sul dischetto va Robinho, Buffon intuisce ma non riesce a bloccare il destro del brasiliano: Milan in vantaggio, prima rete in campionato per il brasiliano.
Nella ripresa la Juve schiaccia il Milan nella sua metà campo ma conferma le difficoltà negli ultimi 16 metri. Conte prova a dare la scossa inserendo prima Padoin per Isla, poi Giovinco per Quagliarella e Pogba per Asamoah, ma il muro difensivo del Milan resiste. Allegri risponde dando spazio a Pazzini per Robinho, nel finale Zapata prende il posto di Mexes, fuori per un problema al ginocchio. I rossoneri si difendono con i denti, Vucinic ha per due volta la palla dell'1-1 ma Amelia si oppone alle conclusioni del montenegrino. Finisce 1-0, le milanesi si confermano tabù per i campioni d'Italia.

ALLEGRI VITTORIA VOLUTA - «Questa vittoria è stata cercata e voluta fortemente dai miei ragazzi. Nel primo tempo abbiamo avuto anche quattro o cinque occasioni importanti per colpire e lì avremmo dovuto fare meglio. Per il resto abbiamo difeso molto bene, con grinta e con ordine, ed in tutta la gara abbiamo concesso una sola occasione da gol alla Juventus. Questa sera abbiamo dimostrato di stare molto bene in campo e questo è mo9lto importante». Così, ai microfoni di Sky, al termine del posticipo Milan-Juventus, l'allenatore dei rossoneri, Massimiliano Allegri.

ALESSIO SE NON GIOCHIAMO DA SQUADRA SI PERDE - La Juve non ha fatto la Juve e se succede si perde. Angelo Alessio riassume così il ko di San Siro contro il Milan. «È chiaro che quando non giochiamo da squadra si soffre e ci sta che si perde - le parole del vice di Conte - Abbiamo un'organizzazione di gioco tale da esaltare tutti i giocatori ma quando non riesce nulla e non si gioca da squadra, aggredendo l'avversario, con l'intensità giusta, si può perdere».

BUFFON NON ABBIAMO PERSO PER COLPA DEL RIGORE - «Non era rigore ma non abbiamo perso per questo episodio. C'era un'ora di tempo per recuperare e non ci siamo riusciti». Gianluigi Buffon non accetta alibi nel commentare la sconfitta di misura subita dal Milan per il penalty decisivo di Robinho, scaturito da un presunto tocco di mano di Isla. «Se si vogliono trovare delle scusanti, si trovano - dice il portiere della Juventus a Sky - Ma bisogna educare la gente che va allo stadio, nel calcio c'è un imbarbarimento pietoso ed è giusto dire al tifoso che si perde anche perché gli altri sono stati più bravi e noi non al cento per cento. I motivi? Qualcosina c'é mancata, sotto tanti punti di vista. Grande rispetto per il Milan e per la sua prova d'orgoglio - conclude Buffon - ma stasera non abbiamo mai creato i presupposti per pareggiare»