Victor Conte: Test antidoping? Solo propaganda
«Sei atleti su dieci fanno ricorso a droghe» ai Giochi olimpici di Londra 2012. Lo dice con convinzione al Times un esperto della materia, Victor Conte, considerato il «più grande dopatore della storia dell'atletica leggera», che nel 2005 ha scontato quattro mesi di carcere per aver distribuito steroidi ad atleti di mezzo mondo
LONDRA - «Sei atleti su dieci fanno ricorso a droghe» ai Giochi olimpici di Londra 2012. Lo dice con convinzione al Times un esperto della materia, Victor Conte, considerato il «più grande dopatore della storia dell'atletica leggera», che nel 2005 ha scontato quattro mesi di carcere per aver distribuito steroidi ad atleti di mezzo mondo.
6 ATLETI SU 10 ASSUME FARMACI VIETATI - Oggi pentito e promotore di campagne antidoping, Victor Conte, fondatore e presidente della Balco, un centro nutrizionale in California, adesso è a Londra e lavora con atleti che partecipano ai Giochi, come Ryan Bailey, sprinter americano arrivato quinto alla finale dei 100 metri e Marlen Esparza, bronzo americano nel pugilato femminile. Secondo Conte, almeno il 60% degli atleti che partecipano a queste Olimpiadi assume farmaci vietati.
Conte ha anche riferito al Times i nomi di tre atleti di punta che a suo parere fanno uso del cosiddetto «Dwain Chambers protocol», termine usato per definire un cocktail di sette farmaci che in passato lui stesso suggerì all'omonimo sprinter britannico.
TEST ANTIDOPING? SOLO PROPAGANDA - Pesante anche il giudizio di Conte sui test antidoping attualmente in uso ai Giochi, giudicati del tutto inefficaci: «Fondamentalmente si tratta solo di propaganda, tanto per poter dire di aver fatto 'oltre 6mila test'». «Bisognava gettare la lenza in acqua quando i pesci abboccano di più, vale a dire nove mesi fa. E' facile far uso di droghe e poi beneficiarne alle Olimpiadi? Certamente sì», risponde, con assoluta certezza, Conte.
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