19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Breve ma molto intensa la cerimonia al «Picchi»

Morosini, giro di campo e preghiera: Livorno saluta Piermario

Circa quattro mila le persone che hanno pregato, assieme al vescovo di Livorno, Simone Giusti, che ha benedetto la bara di Morosini, augurandogli «buon viaggio». Percassi si occuperà della sorella di Piermario. La Procura di Pescara: Dall'autopsia elementi utili

LIVORNO - Un breve, ma intenso e doloroso saluto: per la città di Livorno, e i suoi tifosi amaranto, è stato così possibile dire addio a Piermario Morosini. Dopo l'apertura del grande cancello della gradinata Nord, ha fatto il suo ingresso nello stadio Picchi di Livorno, il carro funebre che trasportava il giocatore amaranto deceduto per un malore durante l'incontro con il Pescara di sabato scorso. Circa quattro mila le persone che hanno pregato, assieme al vescovo di Livorno, Simone Giusti, che ha benedetto la bara di Morosini, augurandogli «buon viaggio».
Il carro è transitato lentamente sotto la curva gremita di tifosi che hanno intonato: «Piermario rimarrai nei nostri cuori». I giocatori del Livorno hanno deposto una corona sulla bara. Tutti erano abbracciati, con la maglia numero 25 e il nome di Morosini. In mezzo al campo, il settore giovanile della società labronica al completo. In tribuna, tra gli altri l'ex stella del Livorno Igor Protti e il presidente Aldo Spinelli. Dopo la benedizione del vescovo, il carro funebre ha percorso l'altra metà della pista di atletica, facendo ritorno verso il cancello, da cui è uscita per ripartire verso Bergamo, dove giovedì si terranno i funerali. Visibilmente affranti, i giocatori del Livorno hanno ripreso la via degli spogliatoi, sotto il grido della folla: «forza ragazzi».

Zeman: Dopo la morte di Mancini nessun rinvio - «Noi dopo la morte di Franco Mancini abbiamo dovuto giocare la partita col Bari dopo la scomparsa di Morosini giustamente non si è giocato». È la dura presa di posizione del tecnico del Pescara Zdenek Zeman, tornato a parlare per la prima volta dopo la morte di Piermario Morosini. «A prescindere che per me era stato più duro venti giorni fa per la scomparsa di Franco Mancini (preparatore dei portieri del Pescara ed ex numero 1 del Foggia dei miracoli, colpito da infarto lo scorso 30 marzo alla vigilia di Pescara-Bari, ndr) - premette Zeman in un convegno a Ortona con i ragazzi sul tema della legalità - devo dire che si è trattato di due tragedie che addolorano tantissimo. Si possono accomunare, anche se c'era un po' di differenza di età, ma mi dispiace che siano state trattate diversamente».

Percassi si occuperà della sorella di Piermario - Sarà direttamente Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, a prendersi cura di Maria Carla Morosini, la sorella, con problemi di disabilità, di Piermario, il calciatore del Livorno deceduto sabato scorso in campo per un malore Bergamo era la città di Morosini. Allo stesso tempo, l'Udinese Calcio precisa di aver sospeso la raccolta fondi che, attraverso la Banca di Credito Cooperativo di Manzano avrebbe garantito un vitalizio alla giovane.

La Procura di Pescara: Dall'autopsia elementi utili - L'autopsia effettuata ieri pomeriggio sul corpo di Piermario Morosini avrebbe fornito diversi elementi utili all'inchiesta giudiziaria della Procura di Pescara che sulla vicenda ha aperto un fascicolo contro ignoti, con l'ipotesi generica di omicidio colposo. Cristian D'Ovidio, il medico legale che ha effettuato la perizia, in un primo momento si era limitato a spiegare che «non vi sono cause macroscopicamente evidenti di morte e occorrono ulteriori approfondimenti di laboratorio».