28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
A 5 mesi dall'ictus ischemico torna a giocare

Cassano: Ho avuto paura di morire

Ripresi gli allenamenti con il gruppo, il fantasista barese è a disposizione di Massimiliano Allegri, che potrà finalmente contare su uno dei giocatori più geniali della rosa rossonera. Cassano freme: Magari già sabato con la Fiorentina

MILANO - Pochi giorni fa ha ottenuto l'idoneità agonistica dall'Istituto di medicina dello sport. Antonio Cassano può tornare a giocare, a poco più di 5 mesi dall'ictus ischemico che lo colpì di ritorno dalla trasferta di Roma: «Ho avuto paura di morire - confessa ai microfoni di Studio Sport, notiziario di Italia Uno -. E anche passata quella, ho pensato di smettere con il calcio».

CASSANO FREME - Ripresi gli allenamenti con il gruppo, il fantasista barese è a disposizione di Massimiliano Allegri, che potrà finalmente contare su uno dei giocatori più geniali della rosa rossonera. Cassano freme: «Sono pronto a tornare - afferma - magari già sabato con la Fiorentina».
«Devo dire la verità: un po' di paura l'ho avuta, specialmente per i miei cari. Per circa 36 ore non ci ho capito più nulla, facevo fatica a parlare, non ricordavo cosa mi succedeva. Ma l'importante è che sia tutto passato: da Mourinho a Del Neri, anche Iniesta, tutto il mondo mi ha chiamato. Ho capito quanta gente tenga a me, prima come uomo che come calciatore. Mi ha fatto piacere che tutti i tifosi abbiano capito il problema che ho avuto e per questo li ringrazio».

RINGRAZIAMENTI PER TUTTI - Il grazie più grande Antonio lo rivolge al Milan: «Se tutto questo mi fosse successo in un'altra società non so se mi avrebbero curato come qui: voglio ringraziare il presidente Berlusconi, Barbara e il dottor Galliani che nel periodo più buio mi è stato molto vicino. E soprattutto voglio ringraziare chi mi ha salvato la vita, il dottor Tavana: se non ci fosse stato lui a prendermi per i capelli non so se a quest'ora ero ancora in questo mondo». Ora è il momento di rientrare in campo, anche in vista degli Europei: «Una grande spinta per rientrare sui campi me l'ha data anche Cesare Prandelli - ammette -. È stato fondamentale per il mio recupero: l'ha sempre detto a tutti e specialmente a me che mi avrebbe aspettato. La mia forma fisica? I piedi sono sempre buoni, devo capire se sono ingrassato. Se torno e sto bene allora ok, se mi accorgo che non sto più bene ringrazio tutti e me ne vado a casa: voglio che la gente si ricordi del Cassano buono, non voglio fare compassione».