29 novembre 2023
Aggiornato 20:30
17 giorni dopo l'oerazione al cuore

Per Cassano «primo giorno di scuola» a Milanello

Ai compagni: «Sto bene, tranquilli mi sento meglio». Il programma di recupero per l'attaccante prevede ora un lavoro aerobico di base, per poi passare ad una normalizzazione del piano allenamenti. Ibrahimovic: Nessuno più forte del Barcellona

MILANO - «Inizia una nuova vita». Antonio Cassano è tornato a Milanello 17 giorni dopo l'operazione al cuore eseguita a seguito del malore accusato all'indomani della sfida di campionato contro la Roma. Il talento barese del Milan è stato abbracciato da tutti, dai compagni di squadra ai camerieri: «Che bello, mi sento come al primo giorno di scuola quando si riabbracciano i compagni», ha detto l'attaccante, giunto al centro sportivo nel primo pomeriggio. Cassano si è presentato con un saluto a Gattuso, entrato nello spogliatoio con un cappello che gli copriva quasi tutto il volto: «Ho letto sui giornali che sta bene, ma siamo sicuri?», ha scherzato Fantantonio.

«Devo andare a fare un po' di cinema con Pato», ha proseguito Cassano, prima di andare a salutare l'attaccante brasiliano e rassicurare tutti: «Sto bene, tranquilli, mi sento meglio». Dopo il grande abbraccio con Ibrahimovic («Zlatan, di peso sono sempre uguale, non sono dimagrito«), un coro tutto per lui intonato da Taiwo e la commozione di una delle donne delle pulizie, il saluto al tecnico Massimiliano Allegri: «Mister, speriamo che questo abbraccio possa portare qualcosa di buono».
Il programma di recupero per l'attaccante prevede ora un lavoro aerobico di base, per poi passare ad una normalizzazione del piano allenamenti, con l'obiettivo di tornare in campo il prima possibile.

Ibrahimovic: Nessuno più forte del Barcellona - Il duello europeo tra Milan e Barcellona è alle porte e soprattutto uno è il protagonista atteso: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, che militò nel club blaugrana nella stagione 2009/10, non ha lasciato un ottimo ricordo di sé in terra catalana. In più alcuni contenuti dell'autobiografia appena edita, aspri nei confronti di Pep Guardiola, hanno ulteriormente alzato la temperatura di un match che può rivelarsi decisivo per il primato del girone H di Champions League: «Sarà una partita emozionante, fantastica - racconta Ibrahimovic al sito Uefa.com -. Giocheremo contro la squadra più forte del mondo, senza dubbio. Lo era anche quando me ne sono andato, e lo sapevo, ma è stato meglio per tutti. Visti i risultati di entrambe le squadre, è stata la soluzione migliore».
Dopo il divorzio, il Barcellona ha vinto nuovamente la coppa dalle grandi orecchie e il Milan ha conquistato lo scudetto dopo 7 anni di attesa. I rossoneri ora vogliono tornare grandi anche in Europa: «Voglio solo vincere tutto quello che possiamo - prosegue -. Se ci riesco è bene, altrimenti non inciderà sulla mia carriera. Ho sempre cercato di diventare un giocatore completo e sono piuttosto soddisfatto. Se vinci non è perché tu sei il numero uno, ma perché lo è la tua squadra».
Dunque nessun rimpianto per l'attaccante, che al Milan è felice e sereno: «E' importante stare bene nell'ambiente in cui giochi - afferma -. Se sei felice diventa tutto più facile. L'umore fuori dal campo è legato a quello in campo e viceversa. Alla fine avevo qualche difficoltà a Barcellona, quindi era meglio andarsene. Mi sono comportato da uomo, abbiamo trovato una soluzione e sono partito. Penso che il Milan sia il miglior club in cui abbia mai giocato - assicura Ibra, che in carriera ha vestito anche le maglie di Ajax, Juventus e Inter -. Mi sono sentito a casa fin dal primo giorno e tutti mi hanno accolto a braccia aperte. Milano è la mia seconda casa dopo Malmoe».