19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Tennis | Roland Garros

Schiavone ko, a Parigi trionfa Li Na

La milanese sconfitta 6-4, 7-6. Sfuma il bis del 2010: «Si cresce anche perdendo»

PARIGI - Francesca Schiavone non ce l'ha fatta. La tennista azzurra è stata sconfitta nella finale del Roland Garros dalla cinese Na Li in due set 6-4 7-6, in un'ora e 48 minuti. Sfuma la possibilità del bis a Parigi, dopo l'impresa del 2010.
L'italiana è stata dominata dall'asiatica sul piano del palleggio e quasi mai è riuscita a mettere in difficoltà la sua avversaria. Eppure Francesca sembrava poter cambiare il corso degli eventi, quando da 2-4 nel secondo set si è issata sul 5-4. Per quattro volte l'azzurra è stata a due punti dalla conquista del secondo parziale, ma non ha assestato il colpo del ko alla Li, in leggera confusione mentale. La Schiavone, tra l'altro, ha protestato a lungo per una palla giudicata buona dall'arbitro di sedia sul 6-5 in suo favore.
La cinese ha ripreso coraggio e nel tie-break ha giocato perfettamente, chiudendo 7-0. Per la Li e il suo continente è una vittoria storica: la prima in un torneo dello Slam.

«SI CRESCE ANCHE PERDENDO» - Francesca Schiavone perde la finale del Roland Garros, ma non il sorriso. Nel corso della cerimonia di premiazione, l'azzurra ha avuto parole dolci per la sua avversaria, la cinese Na Li, e per sé stessa: «È stato un match molto duro. Na Li ha giocato molto bene. È migliorata tantissimo quest'anno e merita la vittoria. Goditi questo momento, è fantastico».
Parigi, nella mente della Leonessa, produce ricordi solo positivi: «Vorrei ringraziare questo splendido torneo, non dimenticherò mai ogni singolo giorno vissuto qui».
L'azzurra non ha disputato il miglior match possibile, adottando un atteggiamento meno offensivo del solito: «Ha meritato di vincere - aggiunge ai microfoni di RaiSport -. Grazie a questo pubblico meraviglioso che ha sempre creduto in me. Nel secondo set ho avuto delle chance ma non ho saputo coglierle. Ma è il tennis, e sono contenta così. Si vivono momenti bellissimi per crescere anche perdendo, e mi porterò via un pezzo di questa terra», conclude Francesca.