18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Derby | Inter

Leonardo: Mi fischieranno? Sarò allegro

L'allenatore nerazzurro: «Il derby va oltre qualsiasi ragionamento tattico. Col Milan rapporto positivo per tanti anni»

MILANO - Tempo di derby, tempo di parole da derby. E' il turno del tecnico dell'Inter, Leonardo: «Sono state due settimane in cui ognuno ha vissuto i suoi problemi, abbiamo avuto tanti giocatori fuori per le nazionali ma ormai sono abituati, lo fanno da una vita quindi non credo sarà un problema - dice Leo parlando di come i suoi si avvicinano alla sfida contro il Milan -. Un derby va oltre qualsiasi ragionamento tattico o come si gioca, ci sono tante sensazioni soprattutto quando si affrontano le prime due. Una partita che si prospetta straordinaria ma tutti i giocatori conoscono gli avversari, non c'è niente da scoprire o inventare».

Leonardo parla poi delle sue emozioni da ex milanista: «Tante emozioni per questo derby, soprattutto per me e per il mio passato. Ma la cosa più bella è che arriva in un momento particolare del campionato con il Milan primo e l'Inter seconda. Sarà una grande emozione. Ma non penso a come sarò accolto, non do importanza all'allenatore, penso solo a giocarla. L'allenatore ha il suo ruolo ma in campo vanno i giocatori, proverò tante emozioni, penserò a tante cose e non dimentico il passato, so quello che ho vissuto ma lo tengo per me. Ma non sarà la mia partita. Il primo giorno che sono arrivato ho detto che rispetto il Milan, l'Inter, i giudizi di tutti, forse a 30 anni ho avuto un momento introspettivo, il calcio mi ha dato tanto, ho avuto la mia carriera ma mi sono fermato un attimo a pensare e da allora ho deciso di vivere il calcio sempre con allegria».

Al Milan manca Ibrahimovic...: «Un giocatore importante ma le assenze possono capitare. Il Milan si è rafforzato molto in attacco e scenderà in campo sicuramente con giocatori in grado di mantenere alto il livello di gioco».

Sarà una sfida ai brasiliani del Milan? «Non credo, sono in una situazione in cui se parlano bene di me si dice che sono riconoscenti, se parlano male si dice che lo fanno perché sono andato via. le persone secondo me devono essere libere e non voglio che le persone si sentano in obbligo di fare o dire cose su di me. Ho fatto una scelta personale e vado avanti. Devo solo ringraziare tutti per l'abbraccio che mi hanno dato».

Se l'Inter vince non esulti come i calciatori o ti lascerai andare? «Non ci penso, reagirò d'istinto, se me la sentirò di gioire lo farò, ci mancherebbe, mi sento molto coinvolto e lavoro per arrivare al gol e alla vittoria quindi credo sia una soddisfazione per tutti poi riuscirci. Non so come sarà ma lo vivrò in modo naturale».

Alcuni giocatori del Milan si dicono delusi perché hai detto che non avresti più allenato. «Sono successe cose che mi hanno fatto cambiare idea, ma come dicevo - prosegue Leonardo - prima ognuno deve sentirsi libero di dire il suo pensiero e io non lo giudico. Ho avuto un rapporto positivo col Milan per tanti anni, ho preso una decisione, diventare dirigente rossonero dopo tanti anni da calciatore è stata una bella esperienza. Poi è finita e non sapevo cosa sarebbe successo, mi è arrivata l'occasione di allenare e la vivo. Ma anche ora non so cosa succederà in futuro».

Ti aspettavi tempo fa di giocare un derby e poi i quarti di Champions a questo punto e così ravvicinati? «Era difficile se non impossibile prevederlo, e non è un Pesce d'Aprile. E' tanta roba...».

Non penserai a un certo punto «chi me l'ha fatto fare«? «Non ci penso, non c'è un copione già scritto. Ho sempre cercato di essere libero nella mia vita, non mi sono mai offerto a una squadra né come giocatore né come allenatore, non sono mai andato a una festa dei tifosi, mai chiesto di scrivere bene di me e quindi mi sento tranquillo. Non ho compromessi, nessuno mi ha fatto favori e non ho fatto favori a nessuno. Sono tranquillo e la mia scelta è stata chiara e libera e sono fiero di averla fatta».

Sarà una partita decisiva? «Forse a livello psicologico ma non matematico. Ma non dimentichiamo che abbiamo il Napoli a un punto, l'Udinese a tre, la Lazio che se la gioca, decisivo non è nulla ma è una partita in cui non possiamo nasconderci e che ci mette di fronte alla prima in classifica. Tutto può ancora capitare da qui alla fine della stagione».

Su Ganso...: «Non c'è una lotta per averlo come si dice, è arrivato in alto anche se giovane ma deve pensare a giocare e a recuperare, gli sono stato molto vicino perché è difficile per una giovane promessa riprendersi da un grande infortunio. Ma non perché lo voglio all'Inter, magari un giorno se ne parlerà ma ora deve solo pensare a recuperare dalla lesione, quello che succederà in futuro sarà una conseguenza di quello che lui fa ora. Non pensiamo al mercato, abbiamo da giocare derby e Champions, un giorno verrà in Europa ma non pensiamoci ora».

L'assenza di Lucio peserà? «Un'assenza importante, chi prenderà il suo posto avrà una grande responsabilità, ci sono tante alternative, anche Materazzi sta recuperando bene, vediamo».

Alcuni ti ricordano come l'allenatore che ha perso 4-0 con l'Inter. Ora cerchi di vincere 4-0 per rifarti? «Nessuna rivincita, fu una partita difficile ma non devo dimostrare niente a nessuno, non mi pento di niente e rifarei le stesse scelte»