28 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Calcio

Pazzini: Inter punto di arrivo ma anche di partenza

Il neo acquisto nerazzurro: «La proposta dell'Inter è stata un fulmine a ciel sereno. Ho scelto il 7 col permesso di Figo»

ROMA - Arrivare all'Inter in questo momento, «in una società campione d'Italia, d'Europa e del Mondo», secondo il neo acquisto nerazzurro Giampaolo Pazzini «rappresenta inevitabilmente un punto di arrivo, ma al tempo stesso un punto di partenza». Perché, ha spiegato l'attaccante appena acquistato dalla Sampdoria, «io non ho vinto niente e ho voglia di dimostrare quello che posso fare». Pazzini è stato presentato questa mattina allo stadio Meazza. Ha scelto la maglia numero 7. «Ho ricevuto una telefona di Luis Figo che mi ha detto che il 7 era un numero pesante, ma che avevo il permesso di utilizzarlo», ha detto con un sorriso. «Sono emozionato, è inevitabile quando fai un cambiamento del genere stenti a credere a quello che stai vivendo. La proposta dell'Inter è stata un fulmine a ciel sereno, un'occasione molto importante».

Pazzini contribuisce a rendere l'Inter un po' più «italiana». «Certo è che, anche negli anni passati, senza un centravanti italiano la squadra nerazzurra ha portato in alto il nome del club, conquistando numerosissime vittorie», ha osservato. Nessun commento, anche se gli è impossibile negare di esserci «rimasto male», all'accusa lanciata dal presidente blucerchiato Riccardo Garrone, secondo il quale Pazzini «si è fatto distrarre dalle sirene» nel suo ultimo scorcio alla Samp. «Non voglio dire nulla perchè la Sampdoria mi ha dato tanto, io ho dato tanto alla Sampdoria e non dimenticherò mai nulla del periodo trascorso a Genova,. così come non dimenticherò tutti i tifosi doriani che mi hanno sempre accolto benissimo», ha detto Pazzini .

Che poi però non ha resistito: «Se il presidente fosse venuto negli spogliatoio, avrebbe visto che per riuscire a giocare facevo delle punture».