19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Serie A

Eto'o: farei a meno del record di gol per lo scudetto all'Inter

L'attaccante camerunense: «Vorrei chiudere la carriera al Maiorca. Leonardo ha subito conquistato tutti in campo»

MILANO - Samuel Eto'o si dichiara completamente a disposizione dell'Inter e anche davanti alla prospettiva di arrivare a 45 gol, sostiene che «lottare per il campionato è più bello». L'attaccante camerunense lo confessa davanti ai microfoni di Inter Channel. «Il mio record è l'obiettivo della squadra», dice. «Lottare con il Milan sarà bellissimo. Lo scudetto? Nella vita tutto è possibile. Adesso dobbiamo lavorare per renderlo possibile. Lavoreremo e lotteremo in ogni partita per trasformare quello che al momento sembra difficile, in possibile». Eto'o rivela però che per chiudere la carriera sogna altro: «Il mio ultimo anno vorrei andare a Maiorca, la squadra che mi ha dato la possibilità di crescere, di diventare uomo, una cosa senza prezzo. Per questo spero che il mio ultimo sorriso in un campo di calcio sia con il Maiorca. Perché lì è dove ho sorriso per la prima volta. E poi vorrei tornare qui, qui per allenare l'Inter».

Il nuovo allenatore Leonardo, arrivato per rimpiazzare lo spagnolo Rafael Benitez subito dopo il trionfo al Mondiale per club, ha subito conquistato tutti: in campo, con 4 vittorie in 4 partite, 3 in campionato e contro il Genoa negli ottavi di Coppa Italia, e nello spogliatoio, entrando subito nel cuore e nella testa dei giocatori. Come quando ha detto che gli attaccanti per fare gol devono essere liberi di testa. «A chiunque piacerebbe sentirsi dire così», commenta Eto'o. «Io però ho sempre giocato libero nella testa, ho sempre pensato che il calcio sia fatto per divertirsi e per far divertire le persone».

L'attaccante ha poi già ben chiaro quello che sarà dopo la fine della sua carriera in campo: «Credo che quando sono nato Dio mi abbia dato una possibilità. Lavorare per vincere. Mi piace vincere. Ho vinto da giocatore, voglio vincere ancora, però voglio vincere anche da allenatore e quando avrò vinto da allenatore vorrò vincere da dirigente. Voglio crescere sempre e sentire che in ogni tappa della mia professione non ci sia un vuoto».