20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Mondiale per club

Dopo 45 anni l'Inter torna Mondiale

I nerazzurri dominano, finisce 3-0 con gol di Pandev, Eto'o e Biabiany. Il tecnico spagnolo gela la società: «Merito rispetto, o arrivano 3-4 giocatori o parlino col mio procuratore»

DUBAI - Dopo 45 anni l'Inter torna sul tetto del mondo. I nerazzurri hanno vinto il Mondiale per club battendo in finale i congolesi del Mazembe per 3-0 nella finale disputata oggi ad Abu Dhabi. La squadra allenata da Rafa Benitez ha deciso il match grazie ai gol di Goran Pandev al 13', Samuel Eto'o al 17' e Jonathan Biabiany all'85'.
L'Inter, che vinse la vecchia Coppa Intercontinentale nel 1964 e nel 1965, completa l'anno solare migliore della sua storia aggiungendo il Mondiale per club ai tre trofei conquistati sotto la guida di Josè Mourinho (Champions League, scudetto e Coppa Italia) e alla Supercoppa di Lega vinta con Benitez in panchina.

MORATTI ABBRACCIA BENITEZ - Inter campione del mondo per club e forte abbraccio, poco dopo il 3-0 al Mazembe, tra il presidente nerazzurro Massimo Moratti e il tecnico Rafa Benitez. Lo spagnolo è da tempo al centro di voci su una sua possibile partenza anticipata a causa del brutto inizio in campionato. Moratti ha voluto abbracciare uno per uno i suoi giocatori, che dopo il 'triplete' portano a casa, dopo quasi 50 anni, la Coppa del mondo per club. Impresa riuscita all'Inter del padre di Massimo Moratti, Angelo, e di Helenio Herrera nel 1964 e nel 1965.

«NON E' IL MOMENTO DI CHIEDERE» - Per Massimo Moratti la conquista del Mondiale per club è «il completamento di un momento importante, era importante arrivare a fine annata con questa soddisfazione, i giocatori sono felici da pazzi». Ma, intervistato da Mediaset Premium, il presidente dell'Inter ammette che c'è anche un collegamento con il passato, con le vittorie del padre Angelo di oltre 40 anni fa: «E' un bel ricordo che ritorna vivo, ma ora pensiamo a mantenere questa posizione». Il patron nerazzurro ha poi elogiato il tecnico Rafa Benitez, che «ha impostato molto bene la partita, si è vista la sua mano». Sulle parole dello spagnolo, che ha chiesto rinforzi dal mercato di gennaio e «supporto al 100%» dalla società, Moratti ha commentato: «Non è il momento di chiedere e non è qualcosa che decidiamo adesso».

BENITEZ: «RINFORZI» - «Merito rispetto. Mi sono addossato tutte le colpe e tutte le responsabilità, ma il club mi aveva promesso ad agosto tre giocatori. Non è arrivato nessuno. Ora ho bisogno di rinforzi, altrimenti parlino con il mio procuratore». Sono le durissime parole del tecnico dell'Inter Rafa Benitez, indirizzate alla società, nella conferenza stampa dopo la vittoria del Mondiale per club.

ZANETTI: COPPA AI TIFOSI - Il presidente della Fifa Joseph Blatter consegna la coppa del Mondiale per club al capitano dell'Inter Javier Zanetti ed è trionfo per la squadra nerazzurra tra fuochi d'artificio e coriandoli d'oro sul podio dello stadio di Abu Dhabi. Zanetti subito dopo poggia la coppa su un angolo del campo, così consegnandola simbolicamente ai tifosi interisti impazziti di gioia sugli spalti. Contemporaneamente il Barcellona è entrato in campo, nell'anticipo della Liga contro l'Espanyol, senza lo stemma sulla maglia di campione mondiale per club 2009.

«DEDICATA A SAMUEL» - «Nella storia del calcio italiano mai nessuna squadra ha fatto come noi prima: abbiamo portato l'Inter sul tetto d'Europa e poi sul tetto del mondo. Tutti gli interisti devono essere fieri di questa squadra». Così il capitano Javier Zanetti al microfono di Mediaset Premium dopo la vittoria nel Mondiale per club ad Abu Dhabi.
«Sono felicissimo perchè conclude un anno fantastico - ha detto ancora Zanetti, che ha conquistato il suo 15/o trofeo in nerazzurro -. Questa squadra quando è al completo può lottare con chiunque. La vittoria è dedicata a Samuel (gravemente infortunato, ndr) e ci teniamo a continuare a vincere».
Felice anche Samuel Etòo, che ha segnato il secondo gol dei nerazzurri in finale, ma non ha voluto svelare il segreto del balletto di esultanza per le reti in cui lo accompagna Marco Materazzi in panchina. Stavolta il rito ha avuto una variante, due buste di plastica con le bottiglie d'acqua nelle mani del camerunese.
In precedenza il tecnico Rafa Benitez aveva confermato che il difensore non aveva partecipato alla premiazione ed era andato prima negli spogliatoi. «Sta festeggiando con noi dentro», ha detto Etòo.

STANKOVIC - Finisce tra polemiche e rancori la vittoria dell'Inter al Mondiale per club. Anche Dejan Stankovic mette il carico da novanta, dopo l'affondo di Benitez contro il club. «E' una ferita aperta, quella di non essere partito dall'inizio - dice a Inter Channel il centrocampista serbo, entrato al 9' del secondo tempo al posto di Chivu -. Sono felicissimo per il trofeo che ci mancava da tanto tempo. Sono felice per il nostro presidente, per tutto lo staff, per tutte le persone a noi vicine, ma non posso nascondere che sono rimasto male dal punto di vista personale, perché ho sempre giocato con il cuore, mi sono sempre presentato con il cuore. Metto tra parentesi queste parole ma io volevo essere in campo dall'inizio».

PANDEV - «Siamo una squadra vera, quando conta non sbagliamo». E' il primo commento di Goran Pandev, attaccante dell'Inter autore del primo gol della vittoria in finale contro il Mazembe nel Mondiale di club. «Etòo mi ha dato una grande palla - ha detto il macedone -, oggi abbiamo fatto una grande partita. Da quando sono arrivato ho vinto cinque titoli, non è male...».

ABETE - «E' stato un anno difficile finito in maniera ottimale con questo successo dell'Inter. Nonostante tutte le difficoltà, in quattro anni abbiamo vinto due edizioni di Champions e di Intercontinentale». Così il presidente della Figc Giancarlo Abete ha manifestato la propria gioia ai microfoni di Mediaset Premium a seguito della vittoria dell'Inter nella finale del Mondiale per club. «Per l'Inter il bilancio è ottimo, è un grande successo, è una società che lo meritava, adesso lavoriamo a 360 gradi perchè sappiamo che il livello di rappresentatività del calcio italiano è sceso, ma ancora una volta si testimonia che ci sono livelli di grande eccellenza.
Mazembe? Non me l'aspettavo in finale, pensavo arrivassero i brasiliani, però questo dimostra che ogni gara è una storia a sè, è una squadra fisicamente forte ma ancora molto inesperta».

TIFOSI IN PIAZZA - Nonostante il freddo rigido, i tifosi dell'Inter sono scesi in piazza per festeggiare la vittoria della loro squadra nel campionato del mondo per club. Alcune centinaia di persone si sono ritrovate in piazza Duomo, mentre altri, in auto (i più temerari in moto), hanno iniziato a suonare i clacson e sventolare le bandiere nerazzurre.
Inter Channel sta facendo una diretta con collegamenti proprio da piazza Duomo, mentre a Gerenzano (Varese) un Inter Club ha organizzato una visione della partita a cui è seguita una festa.

MILLE MAGLIETTE AUTOGRAFATE DA «FALCO» - L'esplosione di notorietà dell'invasore Mario Ferri, detto 'Falco', avrà anche risvolti di solidarietà: ad annunciarlo questa sera è stato il titolare del 'Caffe' Carduccì di Pescara, Mario Pallotta, tifoso interista, che sponsorizza da sempre l'invasore abruzzese. Pallotta ha dichiarato che nei prossimi giorni verranno prodotte e messe all'asta mille magliette celebrative della vittoria dell'Inter nel Mondiale per club, autografate da Ferri.
Il ricavato sarà devoluto in beneficenza al reparto di Ematologia Pediatrica dell'ospedale civile 'Santo Spirito' di Pescara. La consegna dell'assegno avverrà il 6 gennaio, giorno dell'Epifania.

DELUSIONE IN CONGO - Dalla capitale Kinshasa a Lubumbashi, delusione e rabbia - ma anche fierezza - nella Repubblica democratica del Congo dopo la vittoria dell'Inter sul Mazembe nella finale del Mondiale per club, la prima giocata da una squadra africana. A Lubumbashi, il capoluogo della provincia del Katanga dove ha sede il club, alcuni tifosi infuriati hanno saccheggiato negozi di commercianti cinesi e la polizia ha sparato in aria per disperderli. Secondo le prime informazioni, non ci sono stati feriti e la calma è tornata dopo poco. Durante la partita, seguita, sotto la pioggia, su un maxischermo allestito nel centro città, oltre che in diversi bar, molti tifosi hanno protestato contro alcune decisioni dell'arbitro, il giapponese Nishimura. Alcuni hanno gridato: «I cinesi devono tornarsene a casa». Numerosi cinesi lavorano a Lubumbashi e in genere nel Katanga, dove imprese del loro Paese operano soprattutto nell'industria del rame.