Petrucci: atto intimidatorio e arrogante
Il Presidente del Coni invita a escludere l'Aic dal consiglio federale: «Assoluta lontananza dall'attuale momento del Paese»
ROMA - Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha condannato lo sciopero proclamato dal sindacato dei calciatori definendolo «un atto intimidatorio, prepotente e arrogante». In una nota diffusa dal Foro Italico Petrucci ha criticato aspramente la decisione dell'Assocalciatori accusando il sindacato di ignorare la crisi economica che affligge l'Italia e le sorti del calcio italiano. «Chi mostra i muscoli spesso denota debolezza. Quanto annunciato questa sera dall'Aic rappresenta la manifestazione di un'assoluta lontananza dall'attuale momento del Paese e una scarsa attenzione per le sorti del calcio italiano», ha detto Petrucci: «Nonostante un apprezzato intento conciliativo del presidente Abete - sostiene Petrucci - l'Aic, interrompendo oggi le trattative senza entrare nel merito dei punti in discussione, ha calpestato le più elementari regole di buon senso. Inoltre, a differenza dell'Aic che dichiara di non capire l'obiettivo della convocazione dell'Alta Corte di Giustizia, il Coni comprende benissimo il significato dell'incontro previsto per domani, al quale - ricordo - non si partecipa per educazione ma per doveroso rispetto istituzionale verso il massimo organo di giustizia sportiva».
Petrucci ha concluso invitando a rivedere il peso dei calciatori nella gestione del sistema calcio attraverso una riforma dello statuto federale. «Questa vicenda», ha detto il presidente del Coni, «purtroppo accende i riflettori su un tema fondamentale come il rispetto delle regole sociali circa l'ambiguità di chi riveste contemporaneamente due ruoli incompatibili, quali Governo e Sindacato. L'argomento è certamente di rilievo statutario e credo che sia giunto oramai il momento di approfondirlo».
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