Aic: sciopero non per questioni economiche
Il vicepresidente Grosso: «L'opinione pubblica? Ci rinunciamo»
ROMA - Le problematiche che sono alla base dell'annunciato sciopero che i calciatori di Serie A minacciano per le partite di questo weekend non hanno «contenuto economico», ma, come dice il vicepresidente dell'AIC Leo Grosso, la lotta è stata intrapresa per far ricomparire quelle «garanzie scomparse dai 380 contratti depositato dal primo luglio» in Lega. «E per quanto riguarda il sostegno dell'opinione pubblica, ormai ci rinunciamo», ha detto questa mattina Grosso, interpellato telefonicamente da Radio anch'io lo sport.
Polemizzando così sul trattamento riservato dai media allo sciopero. «La Lega ha fatto decadere, molto abilmente, il vecchio accordo creando una situazione di deregulation», ha spiegato Grosso. «Mi auguro che domani si arrivi ad un accordo di massima. Venerdì scorso abbiamo precisato le rispettive posizioni. Non credo che tutta la base condivida la linea adottata dalla Lega». Domani a Roma le parti si incontreranno ancora, stavolta per chiudere o rompere definitivamente.
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