28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Lutto nel ciclismo

Casarotto, decretata la morte cerebrale

Il ragazzo vittima di un incidente durante il Giro del Friuli. Disposto l'espianto degli organi del 19enne per la donazione

UDINE - Aveva solo 19 anni, la morte è arrivata per un banale incidente. E' stata dichiarata la morte cerebrale per Thomas Casarotto, il diciannovenne ciclista della UC Arcobaleno vittima di una caduta venerdì scorso durante il Giro del Friuli: è andato a sbatter contro un suv. I medici dell'ospedale di Udine hanno staccato le macchine che lo tenevano in vita. I gravissimi danni cerebrali riportati da Casarotto hanno spinto i medici a prendere questa delicata decisione. In accordo con i genitori del ragazzo è stato disposto l'espianto degli organi per la donazione.

«Thomas non sia dimenticato»: lo afferma in una nota Mauro Flora, presidente dell'Uc Arcobaleno Generali di Mestre, squadra in cui militava Thomas Casarotto, il ciclista veneto morto oggi dopo essere stato vittima di un incidente durante il Giro del Friuli Venezia Giulia. «Si tratta - prosegue Flora - di una grave perdita che ci lascia sgomenti e senza parole. In questo momento così difficile voglio testimoniare la vicinanza di tutta la squadra alla famiglia Casarotto colpita da un così tremendo lutto; chiedo a tutti di fare sentire il proprio sostegno alla mamma, al papà e alla sorella di Thomas sia in questi momenti così difficili, sia fra qualche giorno quando i riflettori si spegneranno su questa vicenda».

Zoccarato - Casarotto, nato a Schio (Vicenza), avrebbe compiuto 20 anni il 30 dicembre. Si era messo in luce tra gli juniores conquistando alcune tra le più belle gare del calendario di categoria con la maglia della Schio Utensilnord; aveva quindi debuttato tra i dilettanti con la Zalf Desiree Fior con cui ha vinto la sua prima gara il 5 settembre 2009 a Villanova di Camposampiero (Pd). Nei mesi invernali si era trasferito alla neonata Generali. «Thomas - afferma il ds Roberto Zoccarato - era un ragazzo davvero eccezionale, sapeva farsi voler bene da tutti e in gruppo e aveva delle doti da autentica promessa. Con lui avevamo già parlato dei programmi in vista della prossima stagione e si era dimostrato desideroso - conclude - di dare il proprio apporto al progetto della Generali».