25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Mondiali 2010

Lippi: è colpa mia

Il Ct uscente invia un augurio al successore Prandelli: «Ho sbagliato a preparare questa partita»

JOHANNESBURG - Marcello Lippi ha accettato la totale responsabilità per lo storico fallimento della nazionale azzurra ai Mondiali, eliminata per la prima volta nella sua storia nella prima fase del torneo iridato senza vincere almeno un incontro. «Mi assumo tutte le responsabilità di tutto», ha spiegato Lippi in conferenza stampa, «delle scelte e di come ho presentato la squadra in queste tre partite».

GLI AUGURI - L'Italia è stata eliminata oggi con la sconfitta patita per 3-2 per mano della Slovacchia. Lippi dopo il match ha confermato l'intenzione di un anno sabbatico: «Ora non voglio tornare subito ad allenare, mi riposerò qualche mese». Lippi ha rivolto un augurio al suo successore, Cesare Prandelli: l'ex tecnico della Fiorentina assumerà il timone della nazionale a luglio.

TERRORE - Una squadra scesa in campo «con il terrore nelle gambe, nella testa e nel cuore» e che «non si è riuscita ad esprimere come era necessario». Nell'assumersi tutte le responsabilità per la sconfitta con la Slovacchia, Lippi ha spiegato di non essere riuscito a «preparare come dovuto la sua squadra sul psicologico, tecnico e tattico».

DISPIACERE - Il ct azzurro ha così salutato la nazionale nel peggiore dei modi. «Mi dispiace per tutti gli sportivi, per la federazione, mi dispiace chiudere il mio rapporto con la Figc in questo modo», ha detto Lippi in conferenza stampa. «Io ho ritenuto che questa squadra potesse fare determinate cose, evidentemente non l'ho preparata a dovere. E tutto mi sarei aspettato meno che si esprimesse come nel primo tempo, lasciando perdere la reazione che abbiamo avuto nel secondo». Secondo Lippi, l'Italia è scesa in campo come paralizzata nel primo tempo. «Non è riuscita a fare niente per motivi esclusivamente psicologici, non si è espressa, non ha giocato, non ha costruito, non ha fatto niente», ha spiegato il ct azzurro. «Avevo preparato questa partita presentandola come una finale, dentro o fuori. Evidentemente ho sbagliato a creare questi presupposti psicologici, ho mandato in campo una squadra non sufficientemente pronta per una partita così importante».

CONVINTO DEGLI UOMINI - Ma era davvero impossibile fare meglio? «Il problema non era schierare questo o quell'altro o far entrare prima o dopo questo o quell'altro», ha detto Lippi. «Io ero convinto che gli uomini che ho scelto avrebbero potuto dare qualcosa di più, evidentemente non sono stato capace di dare al gruppo le giuste motivazioni e a trovare formule giuste. In passato ero riuscito a creare la giusta miscela, stavolta non ci sono riuscito».