20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Mondiali 2010

Zambrotta: siamo abituati alle critiche

Montolivo: «Lo scetticismo ci dà una carica ulteriore»

PRETORIA - Undici anni di nazionale. Ha esordito in azzurro con Dino Zoff nel '99, ha partecipato a tre Europei e questo è il terzo Mondiale: il veterano Gianluca Zambrotta la sa lunga sul calcio e dintorni. «Da che mi ricordo - spiega il difensore azzurro nella conferenza stampa odierna riferita dalla Figc in una nota - l'Italia non è mai partita favorita in una competizione. Era così anche nel 2006, tutti parlavano di una Nazionale che al massimo poteva arrivare agli ottavi e, invece, abbiamo vinto la Coppa. Alle critiche siamo abituati, non è una novità soprattutto per i giocatori con più esperienza come me. Veniamo fuori alla grande tra le critiche, una capacità che è nel dna dell'italiano e tutto quello che si dice adesso ci dà più carica, più morale e ci unisce ancor di più. I campioni del mondo siamo ancora noi e questo trofeo vogliamo tenercelo stretto, il nostro obiettivo è arrivare fino in fondo, giocare la finale, quel che succede intorno a noi non è un problema».

Il primo a trasmettere la carica al gruppo è Lippi: «Il mister in queste competizioni è sempre così - continua Zambrotta - vuole trasmetterci la giusta tensione, quello che ha dentro e ciò che vuole da noi, lo conosciamo bene e sappiamo che è il suo modo di lavorare. Ci ha sempre chiesto di essere solidi, non solo in difesa, ma come squadra. Ci vuole compatti, uniti, corti, vuole questo da noi ed è su questo che sta cercando di farci migliorare».

Fra quattro giorni il debutto, il Paraguay aspetta i campioni del mondo in una gara che potrebbe già essere la partita chiave del girone. «L'esordio è sempre particolarmente importante», ha detto Zambrotta, «come in tutte le gare di un Mondiale, prima di scendere in campo c'è un po' di tremarella, ma nel senso che c'è la giusta tensione per prepararsi al meglio. La maggior parte di noi è abituato a questo tipo di gare e non credo che ci sia il problema di caricare troppo la partita con il Paraguay. Vogliamo arrivare primi nel girone e un buon avvio sarebbe l'ideale. Il Paraguay è un'ottima squadra, con tanti giocatori di qualità. In questi giorni li studieremo bene, non l'abbiamo ancora fatto, ma sappiamo che è una squadra difficile da affrontare».

Un anno fa l'esperienza non proprio felice nella Confederations Cup: «Rispetto ad allora - assicura Zambrotta - ci siamo preparati molto meglio, siamo stati più di 10 giorni al Sestriere per abituarci all'alta quota. Il Sudafrica è un grande paese, ormai conosciamo bene il posto, ci alleniamo in un bellissimo centro e stiamo in uno splendido albergo, ci sono tutte le migliori condizioni per lavorare al meglio».

La pensa come il compagno Riccardo Montolivo, la cui storia all'interno del clan azzurro è ancora all'inizio: «Nel 2006 tifavo Italia - ricorda il giocatore - ora sono qui, pronto a vivere una bellissima esperienza. Mi sudano le mani, non vedo l'ora di iniziare». Anche per lui le critiche non costituiscono un problema: «Lo scetticismo che ci circonda ci sta dando una carica ulteriore, vuol dire che avremo un motivo in più per stupire».