20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Champions, l'Inter insegue il sogno

Mourinho contro il «maestro»

Il portoghese non pensa al futuro: «Ora il Real non mi interessa». In marcia 20mila interisti

MADRID - E' un conto alla rovescia doppio quello che accompagnerà l'Inter alla finale di Champions League in programma domani a Madrid contro il Bayern Monaco. Il grande giorno, atteso 38 anni, potrebbe restare scolpito nella storia del club nerazzurro per uno storico grande slam e, anche, per l'addio di Josè Mourinho. La settimana di avvicinamento alla sfida con i campioni di Germania è stata dominata dalle indiscrezioni sul futuro dell'allenatore portoghese, secondo la stampa spagnola vicinissimo al Real Madrid: secondo Marca, quotidiano da sempre vicinissimo alle vicende del club castigliano, l'agente dello Special One ha già raggiunto un'intesa verbale con i vertici del Real accordandosi per un triennale da dieci milioni a stagione, due in meno rispetto all'ingaggio che attualmente Mourinho percepisce all'Inter.

L'allenatore nerazzurro, che non ha nascosto l'intenzione di allenare il Real in futuro. Tutto rimandato però, per stessa ammissione del portoghese a dopo i match. «Questa storia di Madrid non è un problema per me. Chi gioca la finale di Champions non può pensare ad altro è troppo bella per pensare ad altro, ed è la verità: penso solo a domani. E dopo la partita, vita nuova per tutti, non solo per me. Chi andrà al Mondiale, chi andrà in vacanza al mare, chi andrà in montagna, chi resterà e chi partirà. Ma comunque non posso dire se questa sarà la mia ultima partita con l'Inter», ha spiegato il tecnico che ha chiesto qualche giorno per riflettere dopo la gara di Madrid.

Ma prima c'è un sogno da rincorrere: ««Per me è un sogno, non un'ossessione e la mia squadra giocherà per un sogno non per un'ossessione. Posso immaginare che se vinciamo sarà speciale per un club speciale, per un presidente speciale, per una tifoseria speciale. Mi piacerebbe regalare una gioia al presidente Moratti, vorrei vederlo domani piangere con la Coppa. Vorrei vedere ad Appiano Gentile la sua foto accanto a quella di suo padre che ha vinto la Coppa».

La sfida del Bernabeu sarà anche il classico confronto tra quelli che una volta erano allievo e maestro: Josè Mourinho e Louis Van Gaal. «Ho imparato da lui che per arrivare in alto bisogna lavorare tanto», ha detto il portoghese riferendosi a, tecnico del Bayern Monaco del quale è stato assistente al Barcellona. «E' il migliore della sua generazione», ha detto l'olandese. «Con me è stato fantastico e da lui ho imparato che per vincere bisogna lavorare», ha replicato il nerazzurro.

I toni rimangono pacati ma il confronto si è già infiammato sul piano dialettico e tattico: «La mia filosofia è giocare sempre all'attacco, giocare nella metà campo avversaria», ha detto Van Gaal, «mentre Mourinho gioca più in difesa ma ha dei calciatori che possono decidere l'esito della partita». «Sembra che abbia visto solo Barcellona-Inter e non le altre partite che abbiamo giocato, ad esempio quella contro il Chelsea», ha replicato il nerazzurro. Al Santiago Bernabeu il verdetto finale.