19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Polemiche Inter-Lazio

Tare: i nostri giocatori veri professionisti

Il dirigente laziale replica alle parole di Ranieri che definì la partita «uno spettacolo desolante»

ROMA - I giocatori della Lazio «sono veri professionisti che hanno sempre dato il massimo per la loro società». E' la risposta che Ighli Tare, dirigente della Lazio, ha indirizzato a Claudio Ranieri in relazione alle affermazioni dell'allenatore della Roma sullo «spettacolo desolante» di Lazio-Inter 0-2.

«Ha ragione Ranieri», ha affermato Tare dal sito del club biancoceleste, «nel calcio regna il business e quindi è dura arrivare secondi e non primi. Mi complimento per questa intuizione ma bisogna aggiungere che nel calcio regna anche l'agonismo, quello che la Lazio ha sempre dimostrato e grazie al quale nelle ultime due stagioni ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. C'è anche da dire che qualora non avessimo raggiunto i nostri obiettivi non avremmo mai accusato nessuno perché è dal campo che arriva la verità e non dagli insulti; lo sfottò, prerogativa del tifoso, deve però sempre rimanere nei limiti del buon gusto soprattutto quando questo viene fatto da un calciatore o da un dirigente».

In occasione dell'incontro perso con l'Inter il pubblico della Lazio incitò la squadra avversaria e fischiò i calciatori biancocelesti incitandoli a perdere per ostacolare la corsa della Roma verso lo scudetto, poi vinto dall'Inter. Nel dopopartita da parte laziale alcuni giocatori ammisero di essere stati influenzati dal comportamento del pubblico, mentre il match fu censurato come farsesco anche dalla stampa internazionale. E' di oggi la notizia dell'apertura di un'indagine da parte della procura della Repubblica di Velletri, allertata dalle voci riguardanti presunte minacce ai giocatori della Lazio.

«Non capisco perché Ranieri parli di 'spettacolo desolante' quando la sua squadra ha perso la partita scudetto per i meriti di una Sampdoria che ha saputo sul campo cogliere una vittoria cercata e raggiunta. Forse la più grande desolazione sono le sue parole che», afferma il dirigente albanese, «invece di incoraggiare il suo gruppo che quest'anno ha fatto molto bene, invia questi segnali offensivi a noi laziali. Sottolineo comunque che ho sempre avuto stima nei confronti di Ranieri sia come professionista, sia come uomo; ho sempre apprezzato la sua serietà e pacatezza nel giudicare il mondo del calcio. In ultimo vorrei ricordare a tutti che a Roma questo sport è molto sentito tra le due tifoserie ma, qualsiasi sia il loro rapporto, in campo scendono sempre e comunque solo i giocatori che nel caso della SS Lazio sono veri professionisti che hanno sempre dato il massimo per la loro Società. Concludo che, come già espresso nelle scorse settimane dal presidente Lotito, ribadisco che la sportività e la lealtà della Lazio e dei suoi giocatori non può essere messa in dubbio da nessuno».