5 maggio 2024
Aggiornato 18:01
Campionato

Inter campione d'Italia:1-0 al Siena, decide Milito

18.mo scudetto per i nerazzurri, inutile successo della Roma a Verona con il Chievo. Mourinho: «Dopo la finale rifletterò»

SIENA - L'Inter è campione d'Italia. La squadra nerazzurra ha conquistato il 18.mo scudetto della sua storia, il quinto consecutivo, battendo il Siena per 1-0 allo stadio «Artemio Franchi» di Siena nella 38.ma ed ultima giornata del campionato di Serie A grazie ad un gol di Diego Milito al 57'. L'Inter, già vincitrice della Tim Cup, chiude così il torneo con 82 punti, due in più rispetto alla Roma, vittoriosa a Verona sul Chievo per 2-0 grazie ai gol di Mirko Vucinic al 40' e Daniele De Rossi al 45'.

I nerazzurri sabato andranno a caccia di uno storico grande slam nella finale di Champions League, che a Madrid opporrà la squadra milanese al Bayern Monaco campione di Germania e vincitore ieri della coppa nazionale. L'Inter è la seconda squadra nella storia della Serie A a vincere cinque scudetti consecutivi: l'unica squadra riuscita in questa impresa fu la Juventus, dominatrice del campionato dal 1930-1931 al 1934-1935.

MORATTI - «Scudetto vinto contro tutto e tutti? All'Inter capita sempre». E' il commento a caldo di Massimo Moratti al fischio finale del match di Siena che ha consegnato all'Inter il 18.mo scudetto nella storia del club nerazzurro. «Fantastico, molto bene, speriamo di completare il tutto», ha detto il presidente dell'Inter: «Quanto è stata sofferta la partita di oggi? Tutto il campionato, fino all'ultimo secondo». Moratti ha risposto «certamente» a chi gli ha domandato se questo sia lo scudetto di Mourinho. Nel corso del campionato l'Inter, attraverso Mourinho e l'amministratore delegato Ernesto Paolillo, aveva paventato un complotto contro il club nerazzurro volto a riaprire la corsa scudetto con manovre esterne al rettangolo di gioco.

MOURINHO: RIFLETTERÒ - L'Inter ha rischiato di non vincere lo scudetto non solo per demeriti propri e il silenzio deciso dopo Inter-Sampdoria è stato causato dalla necessità di evitare deferimenti in sede disciplinare: sono questi i motivi che hanno portato Josè Mourinho a trovare nel calcio italiano un ambiente scomodo e per questo, dopo la finale di Champions League, il tecnico nerazzurro si prenderà «due o tre giorni» per riflettere sul suo futuro, sospeso tra una terza stagione sulla panchina del club campione d'Italia e la prospettiva di un'avventura al timone del Real Madrid. A dirlo è stato lo stesso Mourinho dopo il match vinto per 1-0 sul campo del Siena per la conquista del 18.mo scudetto dell'Inter.

LA FESTA - Paura per un'ora, alla notizia dei gol romanisti di Vucinic e De Rossi a Verona. Un primo tempo che si chiude con una scenario da incubo: la Roma campione d'Italia. Poi, al 12esimo del secondo tempo, è il solito Milito a piegare la resistenza del Siena e a regalare all'Inter il quinto scudetto consecutivo, il 18esimo della sua storia. E il popolo nerazzurro può scatenarsi nelle strade a Milano, scacciando l'ansia di una vittoria giunta sul filo di lana, più sofferta ma più bella. Piazza del Duomo adesso si è trasformata in una succursale di San Siro, in attesa dell'arrivo della squadra, prenotata in piazza per la celebrazione che durerà quasi tutta la notte. Ora è solo gioia, cortei, slogan, caroselli, sfottò per tutti e una grande speranza oggi più vicina: il grande slam.
Dopo la Coppa Italia e lo scudetto, sabato a Madrid ci sarà la finale di Champions League contro il Bayern per conquistare il sogno di rimettere le mani sulla «Coppa dalle grandi orecchie», la più prestigiosa del mondo.
Ma ora il popolo interista festeggia, scatenato in una Milano dove non si vede nemmeno l'ombra di un, malinconico, cugino rossonero. All'orizzonte il triplete centrato dal Barcellona l'anno scorso. Poi sarà il tempo di affrontare le spine che angustiano il presidente Moratti: il destino di Mourinho e quello di Balotelli. Ma sono preoccupazione per il futuro. Ora è tempo di festa. Per la Milano interista.