3 ottobre 2025
Aggiornato 03:30
Mondiali di calcio

Lippi: fino in fondo a modo mio, il passato non conterà

«Non mi sono mai fatto prendere la mano da campagne esterne alla squadra. Ai Mondiali non serve una squadra giovane»

ROMA - Marcello Lippi sceglierà i 23 convocati per i prossimi Mondiali ignorando le pressioni dell'opinione pubblica e qualsiasi tipo di «campagna esterna alla squadra». «Se avessi dovuto prendere in considerazione l'opinione pubblica, quattro anni fa avrei dovuto lasciare fuori giocatori come Cannavaro e Buffon e rassegnare le dimissioni», ha detto il Ct azzurro ricordando, in un'intervista al sito della Fifa, il successo della sua nazionale nei Mondiali di Germania 2006 ottenuto nel pieno dello scandalo Calciopoli.

«Da quando ho iniziato ad allenare, sia nei club che ora in nazionale, le mie decisioni sono sempre state guidate da un principio fondamentale: non mi sono mai fatto prendere la mano da campagne esterne alla squadra. Se sono convinto che bisogna fare qualcosa vado fino in fondo».

Lippi ha poi spiegato le difficoltà che vive tradizionalmente un commissario tecnico in Italia: «Qui non vieni giudicato per quello che hai fatto in passato, vieni giudicato sulla base del prossimo banco di prova». Lippi ha quindi respinto nuovamente le perplessità sull'età media elevata del gruppo azzurro: «Non si giudica un giocatore dall'età o soltanto dall'abilità tecnica. Entusiasmo, esperienza, carisma, saggezza, esperienza internazionale. Sono tutte cose che rientrano nell'equazione. Ai Mondiali», ha detto Lippi, «si giocano sette partite in un mese. Non ci servono tutti 24enni. Se dovessi costruire una squadra per un campionato di una stagione probabilmente farei scelte diverse, ma per un mese non è un problema».