18 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Calcio. Champions League

Santon: a Barcellona un'Inter con mentalità sbagliata

Il terzino infortunato: «Ma possiamo giocarci tutto con il Rubin»

MILANO - Secondo Davide Santon la sconfitta per 2-0 rimediata ieri sera dalla sua Inter a Barcellona nella quinta giornata di Champions League è solo «una partita negativa» e che alla fine ci si potrà ancora «giocare tutto» fra due settimane al Meazza contro il Rubin Kazan, nell'ultimo match del Gruppo F. «Credo che ieri sera non si sia scesi in campo con la mentalità giusta, che è una delle cose più importanti», ha detto il diciottenne terzino nerazzurro, ancora fermo dopo l'intervento al menisco.

Mourinho ha ragione - E reduce anche da un momento non felice, finito anche al centro delle discussioni dopo una brutta prestazione contro il Palermo un mese fa. «Mi sono sentito addosso tanta pressione, troppe responsabilità anche per giocare al posto di Maicon», ha raccontato Santon. «Ho avuto un momento difficile e devo cercare di superarlo. Le parole di Jose Mourinho? Quello che mi dice che non va è per il mio bene, lui vuole che io torni ad alti livelli. Io lo ascolto e dovrò fare di più». Sempre a proposito di Mourinho, Santon ha affrontato anche l'argomento dei giovani distratti da soldi e macchine potenti: «Lui ha ragione, ma c'é anche chi ha la testa e sa cosa fare. E non a tutti importa della macchina».

Simpatizzante del Milan - Detto che non ha intenzione di vestire le magli di Juventus o Milan e che a gennaio resterà in nerazzurro, Santon ha confessato, come ha fatto nei giorni scorsi Mario Balotelli, di avere «simpatizzato» da ragazzino per il Milan, «quello di Van Basten». E non c'é problema, ora, perché «un calciatore può tifare per chi si vuole, poi dopo quando si gioca si rispetta la maglia che si indossa». Ultimo pensiero infine dedicato alla nazionale: «Il mio obiettivo è riuscire di entrare nella rosa per i Mondiali in Sudafrica», ha detto Santon.