19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Calcio. Fiorentina

Della Valle: «Non vendiamo Fiorentina, stop ai rosicatori»

Presidente onorario: «Serve progetto importante per vincere. La Cittadella crediamo sia una grande opportunità per Firenze»

FIRENZE - La Fiorentina non è in vendita e le dimissioni di Andrea Della Valle dalla carica di presidente rappresentano solamente «un chiaro segnale a tutti i rosicatori che fanno finta di amare questa squadra». Lo ha detto il presidente onorario del club viola, Diego Della Valle, oggi in occasione di una visita alla squadra, impegnata domani in casa contro il Liverpool nella seconda giornata di Champions League.

«Chi dice che la Fiorentina è in vendita non sa quello che dice - ha affermato Della Valle - abbiamo preso questa società dal nulla e l'abbiamo riportata ai vertici. Con i tifosi non c'è nessun problema».

Siamo vicini alla squadra - Il patron della società toscana ha poi parlato delle dimissioni del fratello Andrea dalla carica di presidente: «Ha le sue ragioni condivisibili», ha spiegato l'imprenditore, «un segnale alla squadra non serve, sanno che siamo vicini a loro. E' un chiaro segnale a tutti i rosicatori che fanno finta di amare questa squadra. Abbiamo comprato questa squadra sette anni fa e assieme a noi c'erano i tifosi. Andrea ha fatto bene per dare un segnale a chi spara sottobanco come i rosicatori. Stiamo cercando di fare bene per una città a cui vogliamo bene».

Poi sui progetti del club: «Leggiamo cose strane su Castello, può essere una grande operazione con grandi rischi ma sarà una cosa che farà grande la Fiorentina. Solo in quel modo potremo pensare anche a vincere quelle belle coppe che vediamo in altre piazze. Per questo», ha affermato Della Valle, «ci vuole un progetto serio, importante, che va fatto. La proprietà e i tifosi sicuramente lo condividono. La Cittadella crediamo sia una grande opportunità per Firenze e un grande rischio per chi la fa. Mi sembra logico lasciare qualcosa d'importante per la città. Se poi si decide che non è importante farla non si farà. Il rapporto fra società e i tifosi è talmente chiaro che non merita altri commenti».