25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Calcio

Inter, Mourinho: «Sei punti per scudetto e non tifo Juve»

Domani a Verona senza Ibra: «Siamo più squadra nei momenti duri»

MILANO - Sei punti per lo scudetto, senza altri calcoli. Così il tecnico dell'Inter Josè Mourinho alla vigilia della trasferta di Verona contro il Chievo, quartultima gara di campionato. «Dobbiamo fare sei punti, questo non cambia, il nostro count-down va avanti ormai da molte giornate», ha detto Mourinho in conferenza stampa. «Se usciremo da Chievo avendo bisogno di tre punti sarà il film perfetto per il prossimo fine settimana. Se avremo bisogno di 5 avremo bisogno di 5, ma il destino è sempre nelle nostre mani».

Gli unici dubbi di formazione, ha spiegato Mourinho, «riguardano Chivu e Muntari, che non hanno lavorato con la squadra tutta la settimana. Farne giocare solo uno - ha aggiunto - sarebbe penso la decisione più equilibrata». Ma domani a Verona mancherà soprattutto lo squalificato Zlatan Ibrahimovic. «Ha lavorato con tranquillità, è andato a casa con tranquillità. E' quello che deve fare, quello che gli è successo è quello che succede a tutti quelli che giocano praticamente tutta la stagione. Ibrahimovic - ha aggiunto Mourinho - è importante, ma noi siamo una squadra e abbiamo già giocato senza di lui, contro la Roma, segnando tre gol. Noi siamo anche più squadra nei momenti più difficili, come abbiamo dimostrato già in questa stagione».

Il tecnico portoghese ha quindi sottolineato le qualità del Chievo: «E' una squadra che ha fatto tanti punti e si è messa in una posizione raggiungendo come noi un traguardo, è esattamente lo stesso merito nostro che siamo in prima posizione. Sono molto vicini alla salvezza, hanno una situazione molto buona che hanno conquistato in campo con la qualità del gioco. Sono una squadra molto difficili da affrontare». Ad un'ipotetica visione collettiva con la squadra di Milan-Juventus (che in caso di successo dei bianconeri e di vittoria dell'Inter nel pomeriggio darebbe ai nerazzurri lo scudetto), Mourinho replica quasi stupito: «Perché dovrei? Cosa dovrei festeggiare? Il mio lavoro finisce dopo la partita. E non tifo Juventus».