19 aprile 2024
Aggiornato 06:30

Sudafrica 2010: Italia-Eire, stasera Lippi all'attacco del Trap

Stasera Italia-Eire, il ct: «Grande rispetto ma vogliamo vincere»

ROMA - L'Italia deve vincere «perché è il risultato che questa squadra ha l'obbligo di inseguire sempre, contro chiunque ed il qualunque circostanza», ma le parole e i valori tecnici non bastano. Marcello Lippi lo sa bene e alla vigilia di Italia-Eire utilizza una frase storica di Giovanni Trapattoni, che stasera affronterà per la prima volta da avversario gli azzurri. «Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco...», scherza ma non troppo Lippi nella conferenza stampa di ieri a Coverciano. «Vogliamo vincere a Bari - ha detto il ct - tutti siamo convinti che andare a +5 sull'Irlanda sarebbe un gran bel vantaggio, ma questa partita bisogna prima vincerla. E' proprio il caso di rispolverare quel modo di dire. Abbiamo grande rispetto per l'Irlanda e per chi l'allena, per questo non dobbiamo pensare di avere già il risultato in tasca».

In caso di successo, gli azzurri volerebbero a +5 sugli irlandesi con la qualificazione diretta ai Mondiali ormai di fatto ipotecata. Ma Lippi, anche qui, mantiene il profilo basso: «Se battiamo l'Irlanda - avverte il ct - comunque non chiudiamo il conto. Mancheranno ancora 4 partite e 12 punti a disposizione». Chiede tranquillità Lippi, dopo le tante polemiche per la mancata convocazione di Antonio Cassano e i paragoni col gruppo mondiale di tre anni fa. Il tecnico viareggino ribadisce la sua posizione: «Stiamo lavorando da 6-7 mesi appena: lasciateci lavorare per far amalgamare in nuovi con i campioni. La vera Italia si vedrà tra un anno e mezzo, se avremo la fortuna di qualificarci».

L'Italia torna a Bari per l'ottava volta. L'ultima risale al 28 marzo 2007: c'era la Scozia, la partita era valida per le qualificazioni agli Europei di Austria-Svizzera 2008, e l'Italia vinse con una doppietta di Luca Toni. Quella di domani sarà ovviamente la sfida tra due grandi del nostro calcio, Lippi e il Trap, la cui straordinaria carriera non ha avuto certo nella Nazionale il suo punto più alto, anzi. «La bravura di un allenatore - ha detto Lippi - consiste nel saper sfruttare al massimo le potenzialità dei suoi giocatori: Trapattoni lo sta facendo. Mi aspetto un'Irlanda aggressiva, determinata. Non mi aspetto che il Trap si inventi qualcosa, ma certamente un avversario grintoso». Il ct azzurro ha elogiato l'Eire, che «finora ha giocato un girone splendido» ed è di fatto l'unica avversaria per il primo posto.

Lippi, come consuetudine, non ha fornito alcuna indicazione sulla formazione: «I ragazzi si sono allenati bene ma voglio essere sicuro che abbiano recuperato la condizione e dunque deciderò all'ultimo». Parole a parte, le anticipazioni della vigilia vedono come probabile un tridente composto da destra a sinistra da Simone Pepe, Giampaolo Pazzini e Giuseppe Rossi. A centrocampo, insieme agli intoccabili Andrea Pirlo e Deniele De Rossi, dovrebbe toccare a Matteo Brighi, mentre la difesa dovrebbe essere confermata rispetto alla gara col Montenegro, con Gianluca Zambrotta e Fabio Grosso sulle fasce e Fabio Cannavaro e Giorgio Chiellini coppia centrale.

Cassano - Il tormentone della vigilia, più che sulla gara in sé, riguarda le possibili contestazioni del pubblico per la mancata convocazione di Cassano, talento sbocciato tra le strade di Bari vecchia. Lippi ne ha parlato così: «Mi aspetto che Bari faccia quello che fanno tutte le città italiane quando arriva la nazionale. Mi aspetto un grande tifo perché alcuni di questi ragazzi straordinari due anni fa hanno regalato all'Italia qualcosa di straordinario, mentre altri stanno provando a regalare qualche altra cosa. Per il resto la gente è libera di fare quello che vuole, nessuno glielo impedisce». A rassicurarlo sono arrivate le parole del sindaco Michele Emiliano. «I fischi a Lippi non ci saranno, Bari è la città preferita in questo momento dalla Nazionale italiani e i baresi lo sanno bene. Stiamo imparando a reagire in modo diverso davanti ai piccoli imprevisti. Qualora qualche fischio sparso dovesse esserci ugualmente, sarebbe del tutto casuale e certamente non organizzato».