La blefaroplastica non chirurgica è sicuramente la prestazione più richiesta dai nostri pazienti in quanto presenta moltissimi vantaggi, spiega il dottor Gianni Scarsella medico chirurgo estetico e antiage. Prima di tutto si tratta di una soft chirurgia, quindi non viene adoperato alcun bisturi e non viene infiltrato nessun anestetico. È possibile, infatti, eseguire l’intero intervento applicando solo un po’ di crema anestetica.
Tutti i vantaggi della blefaroplastica eseguita con il plexr
«Tra gli altri vantaggi non vi sono tempi di recupero particolarmente lungi come la blefaroplastica di tipo tradizionale. Altra cosa da non sottovalutare è che non resta alcuna cicatrice. Si tratta quindi di uno strumento particolarmente eclettico, in quanto a seconda delle esigenze del paziente si può scegliere l’area da trattare – siano esse piccole o grandi».
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Le lesioni benigne possono essere rimosse facilmente con uno strumento di nuova generazione chiamato Plxer. Ecco come funziona e in quali casi può essere applicato.
In quante sedute?
«L’intervento può essere eseguito in una o due sedute. Il paziente può scegliere di farne di più per ridurre la possibilità che si verifichi un lieve gonfiore a seguito dell’intervento. Questo è, tra l’altro, l’unico effetto collaterale che dura circa un paio di giorni. In alcuni casi può essere abbastanza accentuato, ma entro due giorni sparisce completamente senza lasciare traccia».
Effetto immediato
«Il grosso vantaggio del trattare con il plexr questi eccessi di cute che si manifestano a livello palpebrale, è quello di poter far aprire e far chiudere al paziente la palpebra cercando di comprendere da un punto di vista dinamico il suo difetto. Per cui noi seguiamo con dei piccoli spot il difetto del paziente vaporizzando il tessuto e creando una retrazione immediata. Tant’è vero che l’effetto si può vedere immediatamente, al termine dell’intervento».
E il prezzo?
«Un altro enorme vantaggio di questa tecnica è il costo: decisamente più basso rispetto a una blefaroplastica tradizionale di tipo chirurgico», conclude il dottor Scarsella.
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