25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Cellulari e cancro

I cellulari provocano il cancro nei topi. Per gli esseri umani non ci sono certezze

Nuovi risultati ottenuti dal National Toxicology Program mostrano un legame tra cancro ed esposizione a radiofrequenze. Per ora mancano gli studi sugli esseri umani

I cellulari causano il cancro?
I cellulari causano il cancro? Foto: Kostenko Maxim | Shutterstock Shutterstock

Il legame tra cellulari e cancro è stato sempre oggetto di molte discussioni da parte di scienziati provenienti da tutto il mondo. C’è chi nega che possa esserci una qualsiasi associazione e chi invece pensa che alcune ricerche che mettono in evidenza la cancerogenità dei dispositivi elettronici, ci vengano nascoste. A cercare di trovare di mettere fine a questa diatriba ci sono i risultati – appena pubblicati – del National Toxicology Program (NTP). Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.

Radiazioni e cancro
Questo non è il primo studio a trovare una relazione positiva tra tumori e radiazioni. In particolare, c’è una nuova conferma che i dispositivi di uso comune potrebbero causare lo sviluppo di tumori cardiaci cancerogeni. Il pericolo principale deriverebbe dalla tecnologia 2G e 3G – testate dallo studio. Tecnologia che sembra anche provocare tumori al cervello e alla ghiandola surrenale, nei topi esposti.

Il pericolo delle RFR
Già nel 2016, il National Toxicologic Program americano (NTP) aveva pubblicato i primi risultati relativi all’esposizione delle radiofrequenze (RFR) a lungo termine. E i risultati apparivano chiari: vi era una maggiore incidenza di tumori gliali maligni del cervello e schwannomi del cuore in ratti esposti a GSM e CDMA. Le conferme erano poi arrivate da uno studio condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna. Anche in questo caso i piccoli roditori erano stati esposti a una radiazione RFR diffusa nell’ambiente e generata da un’antenna GSM da 1.8 GHz. Quella tipica delle stazioni radio base dei cellulari. Dai risultati si è potuto dimostrare come vi era un aumento statisticamente significativo nell’incidenza di schwannomi del cuore – ovvero di un tipo di tumori rari delle cellule nervose del cuore e dei gliomi maligni (tumori del cervello).

Non rispecchiano la vita reale
«Le esposizioni utilizzate negli studi non possono essere confrontate direttamente con l'esposizione che gli esseri umani sperimentano quando usano un telefono cellulare. Nei nostri studi, ratti e topi hanno ricevuto radiazioni in radiofrequenza su tutto il corpo. Al contrario, le persone sono per lo più esposte in specifici tessuti locali vicino a dove tengono il telefono. Inoltre, i livelli di esposizione e le durate dei nostri studi erano maggiori di quello che le persone sperimentano», spiega John Bucher, scienziato senior dell’NTP. Per capire meglio, possiamo dire che il livello di esposizione più basso utilizzato durante la ricerca, era identico alla massima esposizione tissutale locale attualmente consentita per gli utenti dei telefoni cellulari. «Questo livello di potenza si verifica raramente con l'uso tipico del telefono cellulare. Il più alto livello di esposizione negli studi era quattro volte superiore al livello massimo consentito».

Il legame è reale
Tuttavia, gli scienziati ci tengono a sottolineare che «il legame tra radiazioni a radiofrequenza e tumori nei ratti maschi sia reale e che gli esperti esterni siano d'accordo», continua Bucher. Lo studio è durato oltre 10 anni e ha richiesto ben trenta milioni di dollari affinché potesse essere concluso. Purtroppo, gli animali sono solo stati esposti a radiazioni 2G e 3G e non si sa se il 4G possa essere ancor più pericoloso.

I punti di forza
«Uno dei principali punti di forza dei nostri studi è che siamo stati in grado di controllare esattamente quanta radiazione in radiofrequenza gli animali hanno ricevuto - qualcosa che non è possibile quando si studia l'uso del telefono cellulare umano, che ha spesso fatto affidamento sui questionari», ha spiegato il tossicologo Michael Wyde.

Lo studio
Durante lo studio, i topi maschi venivano alloggiati in camere in cui vi era una diffusione ambientale di radiazioni RFR. L’esposizione – di tipo intermittente - è iniziata nella vita uterina ed è terminata due anni dopo. La diffusione delle RFR durava 10 minuti, intervallata da una pausa di altrettanti 10 minuti e così via per nove ore al giorno. «I livelli di RFR variavano tra 1,5-6 watt per chilogrammo nei ratti e 2,5-10 watt per chilogrammo nei topi» ma non è stato possibile vedere gli effetti negativi del wi-fi o del 5G. «5G è una tecnologia emergente che non è stata ancora definita. Da quello che attualmente capiamo, probabilmente differisce notevolmente da quello che abbiamo studiato», conclude Wyde. NTP ora fornirà i risultati di questi studi alla FDA e alla Federal Communications Commission, in modo che possano prendere in considerazione eventuali misure precauzionali.

E negli esseri umani?
Purtroppo, al momento, non esistono prove che mettono in relazione l’uso dei telefonini con il rischio di cancro. Va da sé che poche persone vorrebbero fare da cavia, esattamente come è accaduto ai piccoli topolini. Quindi il legame negli esseri umani non può essere né confermato, né smentito. Nel frattempo, possiamo seguire alcuni consigli dell’FDA per ridurre al minimo l’eventuale rischio di cancro o altre potenziali malattie legate all’RFR. Il primo è quello di ridurre la quantità di tempo trascorso con il proprio cellulare e il secondo è quello di usare, durante una telefonata, la modalità vivavoce o un auricolare in modo da tenere la testa il più lontano possibile dal telefono cellulare.

Gli scudi per cellulari
Esistono in commercio prodotti chevengono  pubblicizzati come una sorta di scudo dalle radiazioni emesse dai cellulari. Ma secondo un rapporto dell’FDA Gli studi hanno dimostrato che questi prodotti generalmente non funzionano come pubblicizzato, «a differenza dei kit "hand-free" [accessori Bluetooth, nda], questi cosiddetti "scudi" possono interferire con il corretto funzionamento del telefono. Il telefono potrebbe essere costretto ad aumentare la sua potenza per compensare, portando ad un aumento dell'assorbimento RF».

Fonti scientifiche

[1] High Exposure to Radio Frequency Radiation Associated With Cancer in Male Rats – NIH

[2] Cell Phone Radio Frequency Radiation Studies – National Toxicology program

[3] Reducing Exposure: Hands-free Kits and Other Accessories – FDA

[4] Bioelectromagnetics. 2018 Apr;39(3):190-199. doi: 10.1002/bem.22116. Epub 2018 Mar 14. - Effect of cell phone radiofrequency radiation on body temperature in rodents: Pilot studies of the National Toxicology Program's reverberation chamber exposure system. - Wyde ME1, Horn TL2, Capstick MH3, Ladbury JM4, Koepke G4, Wilson PF4, Kissling GE1, Stout MD1, Kuster N3, Melnick RL1, Gauger J2, Bucher JR1, McCormick DL2.