Un farmaco contro il glaucoma riduce grasso e pancetta
Scienziati dell’Università di Yale hanno scoperto che un farmaco giù in uso potrebbe bloccare l’immagazzinamento del grasso, pur mangiando tanto

Vi piacerebbe mangiare tanto e non mettere su neppure un etto? Forse è il sogno di molte persone, ma grazie a un farmaco giù in uso potrebbe diventare realtà. Probabilmente non vi impedirà totalmente di ingrassare, ma sicuramente riuscirà a tenere sotto controllo il vostro peso nel migliore dei modi. La soluzione, secondo un recente studio, risiederebbe in un medicinale utilizzato per trattare il glaucoma. Ecco tutti i dettagli appena pubblicati su Science.
Addio particelle di grasso
La ricerca, condotta dagli scienziati dell’Università di Yale (Stati Uniti), è riuscita a dimostrare come vi sia la possibilità di rimodellare le porte dell’intestino che permettono l’assorbimento dei grassi. In pratica le appiattisce evitandone così la capacità di passaggio. Affinché ciò accada, bisognerebbe però rimuovere due geni associati alle cellule intestinali. Così facendo tali cellule si trasformano in una sorta di cerniera (chiusa) che ne blocca il passaggio.
Lo studio
Durante lo studio i ricercatori hanno spento tali geni nei roditori da laboratorio e hanno offerto loro una dieta ricchissima di grassi per ben due mesi. Dai risultati è emerso che i topolini, in questo modo, non aumentavano di peso. Al contrario del gruppo di controllo (con i geni normali) che diventava obeso. «Abbiamo creato un topo che mangia tanto grasso, ma non accumula il grasso», ha dichiarato il dottor Zhang Feng.
Il farmaco per il glaucoma
Arrivati a questo punto probabilmente vi starete chiedendo cosa a che fare con tutto ciò, il farmaco per il glaucoma. Il motivo è semplice: il gruppo di scienziati ha deciso di indagare sulla potenzialità dei medicinali già in suo e ne hanno trovato uno, in particolare, che potrebbe servire allo scopo. Partendo da questa base si potrebbero anche sviluppare farmaci dedicati alla rimozione del grasso corporeo.
Le cerniere per il grasso
«Il grasso viene assorbito nel corpo dall'intestino attraverso i portali dei vasi linfatici chiamati latteali [o chiliferi, nda]. Nei topi che abbiamo creato, i latteali diventano una cerniera e le particelle di grasso non possono più penetrarli. I grassi vengono espulsi piuttosto che assorbiti nel sistema di circolazione e il topo non guadagna molto peso anche se viene alimentato con una dieta ricca di grassi», continua Zhang Feng. I ricercatori spiegano che questo è il primo studio che è riuscito a dimostrare come i latteali siano in realtà una congiunzione chiave nel percorso del grasso intestinale al flusso sanguigno.
Inibitori delle chinasi
Il metodo più semplice sarebbe quello di bloccare i geni associati alle cellule intestinali – esattamente come accaduto nei topi. Tuttavia, è impensabile che una cosa simile possa essere messa in pratica sugli esseri umani. Per tale motivo gli scienziati si sono rivolti a un farmaco già in uso che contenesse un gruppo di molecole denominate inibitori della Chinasi Rho – altrimenti detti Rock.
I farmaci controllo il glaucoma
Tra i medicinali che abbiamo a disposizione ne emerge uno utilizzato per il trattamento del glaucoma. «Questo inibitore, quando viene iniettato nei topi normali, rilassa la tensione citoscheletrica [il supporto della cellula, nda] e porta anche allo sviluppo della cerniera dei latteali interrompendo al tempo stesso l'assorbimento del grasso. Sulla base dei nostri risultati, riteniamo che tali farmaci dovrebbero essere testati per gli effetti sull'assorbimento dei lipidi e sulla perdita di peso e potrebbero essere utili per il trattamento dell'obesità», continua Zhang.
Un farmaco sicuro?
Come sempre accade quando si parla di farmaci, non è tutto ora ciò che luccica. Anche se potenzialmente si potrebbero creare farmaci che siano in grado di farci dimagrire pur mangiando grassi, bisognerebbe prima comprendere quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine. D’altro canto, si sta cercando di interrompere un meccanismo fisiologico e innato nell’essere umano. «Le giunzioni dei vasi linfatici possono ostacolare l'assorbimento di nutrienti essenziali nei chilomicroni o avere effetti negativi compromettendo il drenaggio dei fluidi e il traffico di cellule immunitarie. Nondimeno, la scoperta che l'assorbimento del grasso intestinale è determinato dalla struttura delle giunzioni nelle cellule endoteliali linfatiche apre nuove strade per indagare sulla regolazione del peso corporeo», conclude il professor Donald McDonald dell'Università della California.
Approfondimento: come funzionano i vasi chiliferi
I vasi chiliferi sono, in sostanza, dei capillari che hanno il compito di assorbire i grassi presenti nei villi intestinali. Quando seguiamo un’alimentazione che porta all’accumulo di trigliceridi, questi vengono poi emulsionati dalla bile formando acidi grassi di vario tipo che passeranno successivamente nel lume intestinale allo scopo di essere esterificati nuovamente e dare vita a un composto noto con il nome di triacilglicerolo. Grazie a questo, in combinazione con colesterolo e altre sostanze, si formano i cosiddetti chilomicroni che passeranno nei vasi chiliferi e formeranno il chilo. Dopo vari step i grassi entreranno nel circolo ematico sotto forma di chilomicroni. Da questo momento in poi viene la parte cruciale: molti lipidi verranno sottratti dal circolo sanguigno e le rimanenti verranno elaborate dal fegato. Quest’ultima parte potrebbe essere nuovamente inviata nel torrente ematico in qualità di trigliceridi VLDL, una molecola che con il tempo si trasforma nel famoso colesterolo LDL.