20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Radiografie 3D

Scienziati creano la prima radiografia 3D a colori: dettagli sopra ogni immaginazione

Scienziati, in collaborazione con il CERN, sono riusciti a mettere a punto una tecnica di imaging che produce immagini ultradettagliate

Qual è la prima sensazione che avete guardando una radiografia? Sicuramente quella di estrema confusione. E sì, perché anche se un medico esperto è in grado di interpretarla, è certo che in mano a un comune mortale, una lastra non offre poi così tante delucidazioni in merito a una patologia o una frattura in atto. Tutto questo, però, un giorno sarà solo un ricordo perché un team di scienziati è riuscito a realizzare – per la prima volta al mondo – uno strumento che permette di generare radiografie 3D a colori. E i dettagli sono al di sopra di ogni aspettativa.

Migliori diagnosi?
Ottenere radiografie così dettagliate può portare a effettuare diagnosi decisamente migliori di quelle che possiamo aver oggigiorno. Nella foto in alto – pubblicata sul Daily Mail – potete vedere il polso in tridimensione di un uomo mentre indossava un orologio. Come si può notare, i dettagli sono eccezionali. «Questo nuovo strumento di imaging è in grado di ottenere immagini che nessun altro strumento di imaging può ottenere», spiega il professor Phil Butler, dell'Università di Canterbury (Nuova Zelanda).

Livelli di marcatori
Simili dettagli possono persino rilevare marcatori importanti di patologie come i livelli di calcio e grasso presenti in organi o tessuti. Ma non solo: si possono analizzare in dettaglio masse tumorali, articolazioni e struttura ossea. La tecnologia delle radiografie 3D è completamente differente da quelle con cui abbiamo normalmente a che fare. Funzionano, infatti, quasi come fossero telecamere con una sorta di persiana che si apre rilevando tutte le particelle diverse che colpiscono i loro pixel. Inizialmente tale tecnologia veniva utilizzata dagli esperti del CERN per identificare particelle da utilizzare in fisica allo scopo di ottenere immagini affidabili. Ma gli scienziati ritengono che tali strumentazioni siano perfettamente idonee all’uso medico.

Una soddisfazione
«È una grande soddisfazione vedere come il nostro lavoro possa essere sfruttato a scopo benefico per i pazienti di tutto il mondo. Applicazioni di vita reale come questa alimentano i nostri sforzi per raggiungere obiettivi ancora migliori», ha dichiarato Aurélie Pezous, responsabile del trasferimento delle conoscenze del CERN.

Raggi X
Quando si parla di radiografie tradizionali ci si riferisce ai raggi X. Giovanni Mandarano, medico della la Deakin University, ha spiegato a The Conversation che i raggi X sono fotoni o pacchetti di energia (radiazioni ionizzanti) che fanno parte dello spettro elettromagnetico. Quando attraversano un tessuto umano vengono assorbiti dall’osso ma non possono mai più uscire dal corpo. Al contrario, altri fotoni a raggi x possono colpire tessuti meno densi come i muscoli e possono uscire dal corpo. La nuova tecnologia sembra invece essere abbastanza sicura e pare non mettere a rischio il paziente da radiazioni.