28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Neonati e sonno

Il piccolo non dorme? Svezzalo subito!

Secondo un recente studio svezzare precocemente il bambino può aiutare a garantire sonni tranquilli sia per la mamma che per il bebè

Se il bimbo non dorme, svezzarlo precocemente
Se il bimbo non dorme, svezzarlo precocemente Foto: Monkey_Business | Shutterstock Shutterstock

L’arrivo di un bambino è il momento più bello ed emozionante per la vita di una coppia. I primi patimenti, tuttavia, arrivano fin troppo presto. Pianti, urla, mal di pancia e coliche sono i problemi più tipici dei neonati. Ma una delle cose che più sconvolge la vita e la serenità di un genitore è il fatto che il piccolo non dorma la notte. Stare svegli diverse ore o interrompere continuamente il sonno, a lungo andare, potrebbe causare non pochi problemi di stress e salute. Ma secondo alcuni esperti una possibilità di dormire la notte esiste: cambiare alimentazione al bambino.

Latte materno o cibo solido?
Sappiamo bene che l’organizzazione mondiale della sanità consiglia di allattare il bambino in maniera esclusiva fino a sei mesi di vita. Tuttavia, secondo un nuovo studio, questo accorgimento potrebbe non essere valido – ma, al contrario, dannoso – per alcuni bambini. Chi ha un bambino che fa fatica a dormire la notte, infatti, potrebbe migliorare la condizione passando più velocemente al cibo solido.

Cambio delle linee guida
Secondo gli scienziati, che hanno condotto uno studio grazie a un finanziamento del Food Standards Agency e il Medical Research Council, le linee guida sull’alimentazione dei neonati dovrebbero essere riviste. Anche se i dati dicono che nonostante bisogni allattare in maniera esclusiva il neonato fino a sei mesi, il 75% delle mamme – in Gran Bretagna – introduce cibo solido intorno ai cinque mesi. D’altro canto, lo studio condotto da un team del King's College di Londra e della St George's University di Londra, ritiene che il cibo solido – somministrato precocemente - abbia aumentato il tempo di sonno e ridotto il numero di risvegli notturni. Inoltre, migliorando la qualità del sonno, secondo i ricercatori, ci sarebbe anche un rischio inferiore di incappare in disturbi metabolici in età adulta.

Miglioramenti evidenti
«I risultati di questa ricerca supportano la visione parentale diffusa che l'introduzione precoce di solidi migliora il sonno. Mentre le linee guida ufficiali ritengono che l'introduzione agli alimenti solidi non migliorerà il sonno notturno, tale studio suggerisce che questo consiglio debba essere riesaminato alla luce delle prove che abbiamo raccolto», ha dichiarato il professor Gideon Lack del King's College di Londra.

I risultati
Dai risultati è emerso che i bambini che hanno ricevuto cibi solidi intorno al terzo mese si risvegliavano il 13% in meno rispetto a quelli che poppavano ancora il latte. Ma non solo: avevano molte meno probabilità di soffrire di gravi disturbi del sonno. Probabilmente il motivo risiede nel fatto che i bambini alimentati con cibo solido hanno meno fame durante la notte. «Abbiamo riscontrato un piccolo ma significativo aumento della durata del sonno e un risveglio meno frequente durante la notte. Dato che il sonno infantile influisce direttamente sulla qualità della vita dei genitori, anche un piccolo miglioramento può avere importanti benefici», conclude il dottor Michael Perkin, della St George's University di Londra.