25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Musica e salute

La musica aiuta il cuore a trovare il ritmo giusto

Una ricerca condotta in Brasile ha evidenziato, ancora una volta, gli importanti benefici prodotti dalla musica

La musica aiuta il cuore a trovare il giusto ritmo
La musica aiuta il cuore a trovare il giusto ritmo Foto: ESB Professional | Shutterstock Shutterstock

La musica esiste dalla notte dei tempi. Fin dalle origini dell’umanità, infatti, furono prodotti i primi brani, anche se decisamente rudimentali. Con il passare degli anni, però, i motivi sono divenuti sempre più complessi tant’è vero che il nostro pianeta ha potuto assistere a composizioni immortali come quelle di Ludwig van Beethoven o di Johann Sebastian Bach. Ma la loro musica non è soltanto apprezzata e ascoltata ancora ai giorni nostri, da sempre è anche oggetto di studio a causa dell’incredibile maestria con cui è stata composta. E una di queste ricerche è quella pubblicata su Scientific Reports, la quale mette in evidenza delle virtù salutari per il nostro cuore.

Musica classica e pressione sanguigna
Diverse ricerche sono state condotte in merito alla capacità, di alcuni brani musicali, di migliorare la nostra condizione di salute. In particolare, diversi scienziati hanno notato che la musica classica è in grado di ridurre la pressione arteriosa, specie nei soggetti affetti da ipertensione. Ma un nuovo studio ha messo in risalto un ulteriore aspetto: grazie alle note di Bach e Beethoven la frequenza cardiaca non solo tende a ridursi ma aiuta il nostro cuore a ritrovare un ritmo naturale e sano.

Lo studio
Lo studio è stato condotto su un campione di 37 adulti affetti da ipertensione che erano in cura con farmaci da almeno sei mesi. A tutti i partecipanti è stata fatta ascoltare della musica classica tramite delle cuffie, per circa un’ora. La frequenza cardiaca e la pressione arteriosa è stata misurata prima dell’ascolto e poi 20, 40 e 60 minuti dopo. Per maggior certezza l’esperimento è stato ripetuto diverse volte. Come controllo, i ricercatori hanno anche chiesto ai pazienti di indossare le cuffie e stare fermi un’ora senza ascoltare musica.

Migliora l’effetto dei farmaci
I risultati ottenuti da scienziati del Brasile, suggeriscono che la musica possa essere un valido strumento per migliorare l’effetto dei farmaci che agiscono positivamente sull’apparato cardiovascolare. Sembra infatti che le note musicali, unite ai medicinali, possano creare un’eccellente sinergia volta al benessere di cuore e arterie.

Sistema simpatica e parasimpatico
Come ben sappiamo, la maggior parte delle funzioni corporee vengono attivate dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Laddove il primo ha un’azione piuttosto eccitante il secondo ce l’ha rilassante. Va da sé che quando il sistema è in equilibrio la persona è in perfetto stato di salute. Ma se solo uno dei due prevale sull’altro si può assistere a uno stato di iperattività o depressione. Nel caso della pressione sanguigna e del cuore, generalmente, è il sistema simpatico ad avere la meglio. Tuttavia, la musica classica sembra essere in grado di attivare il parasimpatico rallentando la frequenza cardiaca, riducendo la pressione e stabilizzando l’adrenalina. «Abbiamo osservato che la musica classica attiva il sistema nervoso parasimpatico e riduce l'attività simpatica». Il sistema nervoso simpatico, infatti, accelerando la frequenza cardiaca contrae i vasi sanguigni e aumenta la pressione sanguigna.

Risultati a breve termine
Gli studiosi sono riusciti a mettere in evidenza come la musica classica, associata ai farmaci anti-ipertensione, svolgeva un ruolo benefico su cuore e pressione già quindici minuti dopo aver iniziato l’ascolto. Ma il picco massimo veniva raggiunto dopo circa un’ora. «Abbiamo osservato che la musica ha migliorato la frequenza cardiaca e aumentato l'effetto degli antiipertensivi per circa un'ora dopo la loro somministrazione», spiega il professor Vitor Engrácia Valenti, dell'Università statale di San Paolo. Probabilmente l’effetto si manifesta grazie a una stimolazione del nervo vago, uno dei centri di controllo più importanti del sistema nervoso. «Ricerche precedenti hanno mostrato che la musicoterapia ha un significativo effetto positivo sulla pressione sanguigna nei pazienti ipertesi. Ma non era ancora chiaro se la musica potesse influenzare gli effetti dei farmaci sulla variabilità della frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna sistolica e diastolica», conclude Valenti.